Sgombero a Ostiense, Berdini con Alexis

 il manifesto, 11 gennaio 2017 di ROBERTO CICCARELLI  

 Alexis si barrica e respinge lo sgombero, poi l’accordo con Berdini

 «La resistenza degli occupanti, la solidarietà degli attivisti dei centri sociali e della sinistra politica e diffusa,

 la decisiva mediazione dell’assessore all’urbanistica di Roma Paolo Berdini hanno impedito lo sgombero della casa dei precari, dei giovani e dei disoccupati Alexis nel quartiere Ostiense a Roma». 

La resistenza degli occupanti, la solidarietà degli attivisti dei centri sociali e della sinistra politica e diffusa, la decisiva mediazione dell’assessore all’urbanistica di Roma Paolo Berdini hanno impedito lo sgombero della casa dei precari, dei giovani e dei disoccupati Alexis nel quartiere Ostiense a Roma. La casa prende il nome da Alexandros Grigoropoulos, uno studente quindicenne ucciso da un poliziotto greco il 6 dicembre 2008 nel quartiere Exarchia ad Atene, nei giorni delle mobilitazioni contro le politiche di austerità. Il grande artista Blu ha concepito un murale che rappresenta la vita metropolitana, e di strada, con volti, macchine e catene della nostra vita quotidiana. La facciata, a pochi passi dalla Centrale Monte Martini trasformata in un museo, oggi è un’opera d’arte.

Lo sgombero era nell’aria da settimane al punto da avere allertato gli attivisti. Il 2 dicembre avevano organizzato un’assemblea dove è stato rilanciato il progetto di recupero dell’ex rimessa Atac, occupata da quattro anni, che è stato fatto rientrare intelligentemente nella delibera regionale per l’emergenza abitativa approvata sia dalla Regione Lazio che da Roma Capitale.

Ieri mattina alle sette e mezza si è presentata la polizia con i vigili urbani per eseguire uno sgombero e creare una nuova crisi abitativa e politica per la giunta Raggi. Sul tavolo una richiesta di sequestro preventivo per una presunta inagibilità della struttura avanzata dal Gip su richiesta dell’azienda municipale dei trasporti Atac. Gli attivisti di Alexis, una ventina, hanno reagito immediatamente, costruendo barricate che hanno resistito il tempo necessario per fare convergere centinaia di cittadini che hanno bloccato il traffico sull’Ostiense e intavolare una trattativa. A tarda mattinata è stato stabilito un protocollo d’intesa che ha stabilito il trasferimento degli occupanti nella rimessa dell’Atac di via Della Collina Volpi, al Valco San Paolo, mentre lo stabile di Ostiense sarà riqualificato con i fondi di Regione e Comune. Il deposito Atac dove si trasferiranno gli attivisti ha una storia particolare. Occupato e più volte sgomberato negli anni, è stato ribattezzato dai movimenti con il nome di un partigiano romano: Sestilio Ninci.

Una volta conclusi i lavori, i precari potranno tornare a Alexis per continuare il loro progetto socio-abitativo che ospita anche la libreria «Piuma di Mare», un’aula studio, una trattoria popolare e sportelli di consulenza gratuita. Gli occupanti denunciano il furto di 2 mila euro dalle casse della libreria avvenuto durante il tentativo di sgombero. «La nostra ricchezza parla d’altro, non saranno questi soprusi a fermarci – scrivono in un comunicato – Niente di nuovo sotto questo cielo». Entro sette giorni partirà il tavolo con le istituzioni competenti che avvieranno concretamente il progetto di recupero. Oggi alle nove è previsto un primo incontro all’assessorato all’urbanistica. L’assessore Berdini farà da garante della transizione. A chi, più tardi in Campidoglio, gli ha chiesto perché non avesse partecipato a un incontro sul nuovo stadio della Roma, Berdini ha risposto: ««Perché c’è stato uno sgombero a Roma, non so se vivete in questa città…».

 

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