L’Anief chiede 185 euro

Orizzonte Scuola 27 Gennaio 2017

Contratto, Fedeli auspica aumento maggiorato. Anief: bene, ma la base di partenza è di 185 euro

Comunicato Anief – “Un aumento maggiorato per Scuola e Università? Ben venga, ma che non sia simbolico”.

Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, commenta le parole odierne di apertura del Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli sulla volontà di rinnovare il contratto di categoria attraverso “un confronto con le organizzazioni di categoria”.

Fedeli ha ricordato che la media” per gli aumenti “è di 85 euro, ma va tradotta comparto per comparto, professionalità per professionalità, questo è un lavoro che dobbiamo fare. È importante sapere – ha aggiunto il Ministro – che stiamo parlando del settore della scuola,dell’università, della ricerca e dell’Afam, perché questa è una parte che non può essere presa e considerata allo stesso modo di altre tipologie,assolutamente degne e importanti, di lavoro pubblico”.
“Fa bene il Ministro a rimarcare l’importanza del ruolo di chi opera nella scuola a favore delle nuove generazioni – commenta il presidente Anief – e quindi a rivendicare un incremento stipendiale maggiorato per questa categoria di lavoratori. Chiediamo a Fedeli di non prendere, tuttavia,come riferimento gli 85 euro frutto dell’intesa con la Funzione Pubblica del 30 novembre scorso. In base a calcoli obiettivi, a docenti e Ata vanno corrisposti 185 euro di aumenti medi a regime: bisogna, infatti, tenere conto del gap rispetto al costo della vita e degli aumenti minimi da corrispondere necessariamente a tutti dopo otto anni di blocco. Una cifra, tra l’altro, che va corrisposta a partire dal mese di settembre 2015, come stabilito da una puntuale sentenza della Consulta dell’estate di quello stesso anno”.
Anief ricorda che a causa del congelamento ininterrotto del contratto e della riduzione delle indennità per la realizzazione diattività extra-curricolari, lo stipendio dei dipendenti della scuola tra il 2014 e il 2015 ha addirittura fatto registrare un calo di 800 euro. Inoltre, l’importo è destinato a rimare fermo fino al 2021, per colpa del blocco dell’indennità di vacanza contrattuale e del primo gradino stipendiale per i neo-assunti dal 2011, a seguito del CCNI firmato dai sindacati. Per questi motivi, il giovane sindacato sta depositando i ricorsi per recuperare come aumento da settembre 2015 la metà del costo dell’inflazione prevista per legge (13,5%) e certificata dalla Ragioneria dello Stato, al fine di garantire la progressione di carriera a tutti fin dal terzo anno di servizio nel rispetto del principio della parità retributiva e della giurisprudenza comunitaria. È importante per i neo-assunti inviare entro il prossimo mese di agosto la diffida per interrompere la prescrizione quinquennale per l’impugnazione dei decreti di ricostruzione di carriera emessi nel 2012.
Il mancato pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale corrisponde al venir meno all’incremento retributivo minimo previsto per il pubblico impiego, come indicato dall’articolo 2, comma 35, della Legge n. 203/08, dalla legge finanziaria 2009 e anche dalle disposizioni previste dal Decreto Legislativo 150/09. Anief ricorda, inoltre, che la sentenza della Consulta dell’estate 2015 ha stabilito che vi siano tutte le condizioni per fare assegnare almeno la quota d’indennità di vacanza contrattuale allineata mensilmente al 50% dell’aumento dell’inflazione: si tratta di incrementi medi importanti, che superano i 2.500 euro netti a lavoratore statale. Pertanto, Anief, come Cisal e Radamante, intende permettere a tutti i dipendenti pubblici di chiedere l’adeguamento di indennità di vacanza contrattuale al vero costo della vita certificato dal ministero: ciò comporterà aumenti degli stipendi per almeno il 10% nelle buste paga.
Chi volesse richiedere l’adeguamento dei valori dell’indennità di vacanza contrattuale alla metà dell’inflazione, come registrata a partire dal settembre 2015 rispetto al blocco vigente dal 2008, può ancora aderire al ricorso Anief cliccando sul seguente link. Per aderire al ricorso contro la mancata assegnazione del proprio “gradone” stipendiale(docenti e Ata) cliccare sul seguente link (coloro che aderiscono a questo ricorso non devono aderire anche al ricorso ricostruzione di carriera, in quanto già compreso): chi aderisce a questo ricorso dovrà invece presentare apposita diffida all’amministrazione scolastica regionale.
26 gennaio 2017

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