Si decide sulla seconda dose agli insegnanti

Corriere della Sera di Gianna Fregonara 11 apr 2021
Scuola, lo stop ai vaccini agli insegnanti che non hanno ricevuto la prima dose
Oggi incontro al ministero dell’Istruzione sul vaccino Astrazeneca. I sindacati: garanzie per chi in classe è a rischio. L’ultima parola alle regioni.


Stop ai vaccini agli insegnanti e al personale della scuola che ancora non hanno ricevuto la prima dose, anche se già prenotati. Prima tocca agli over 80 e alle persone fragili, poi riprenderà la programmazione anche per le categorie che erano state considerate fin qui più a rischio. Non si ferma invece la vaccinazione di chi ha già avuto una dose ed è prenotato per la seconda. È quanto prevede la circolare del generale Francesco Figliuolo che punta ad accelerare le somministrazioni di vaccino anti-Covid alle persone più vulnerabili.

Il rinvio
Secondo la struttura commissariale si tratta per il mondo della scuola di un rinvio di qualche settimana, che dipenderà da Regione a Regione, ma nei giorni in cui ritornano in presenza 8 studenti su 10 rischia di aggiungere confusione. E qualche settimana di rinvio, visto che l’anno scolastico finisce tra meno di due mesi, potrebbe decretare nei fatti – per alcune zone – la fine del piano vaccinale per i docenti. Già in queste ore le Regioni, insieme al ministero della Salute, stanno ridistribuendo le dosi – Astrazeneca non potrà più essere usato per gli under 60 – e chi ne ha a sufficienza potrebbe invece provare, come è intenzione, per esempio, nel Lazio, di rispettare comunque le prenotazioni già fatte.

Incontro coi sindacati
Domani mattina i sindacati incontreranno il capo di gabinetto del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e lo staff del commissario Figliuolo: l’incontro era previsto per fare un po’ di chiarezza sulle disposizioni di queste ultime ore. Infatti oltre allo stop previsto dalla circolare di venerdì, per gli insegnanti che hanno già avuto la prima dose di Astrazeneca e per i quali il piano non si ferma c’è da chiarire quali sono i potenziali rischi, visto che si tratta per lo più di donne sotto i 60 anni. Per loro il nuovo piano vaccini prevede comunque la seconda dose nei tempi stabiliti e con lo stesso vaccino della prima. In questi ultimi giorni ci sono state molte disdette in tutta Italia anche tra gli insegnanti. «Speriamo che ci sia una indicazione nazionale con una specifica individuazione del personale scolastico, a partire da tutti i docenti che lavorano a stretto contatto con i bambini come nelle scuola dell’infanzia e gli adolescenti in vista di ulteriori dosi e tipologie di vaccini», chiede la segretaria della Cisl scuola Maddalena Gissi. E questa sarà la richiesta di tutti i sindacati: priorità agli anziani ma tutela anche per chi opera in condizioni di rischio.

I numeri
Su 1.493.334 persone che rientrano nella categoria del personale scolastico sono state somministrate a ieri 1 milione e centomila dosi secondo il contatore del ministero della Salute: si tratta per lo più di prime dosi, perché ad aver avuto la doppia puntura erano (l’ultimo dato è del 26 marzo) soltanto 5.590 prof. Sono dunque ancora quasi 400 mila le persone non vaccinate. Ci sono regioni in cui quasi tutto il personale ha ricevuto almeno una dose: in Friuli Venezia Giulia sono l’88 per cento dei prenotati; in Piemonte 75 mila su 93 mila; in Emilia Romagna il 50 per cento. Ha fatto 109 mila vaccini il Lazio e 143 mila la Campania, oltre 100 mila la Puglia.

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