Il patto dei 7 candidati Pd a Roma

Roma Today Tommaso Caldarelli 27 maggio 2021
Primarie centrosinistra, i candidati firmano la carta della coalizione

“Pronti a costruire la Roma della transizione ecologica, digitale e della giustizia sociale”, dice Andrea Casu: “Abbiamo costruito una squadra che vince”

Firmata la carta della coalizione di centrosinistra: appuntamento a due passi dalla Piramide per Roberto Gualtieri, Tobia Zevi, Imma Battaglia, Paolo Ciani, Giovanni Caudo, Cristina Grancio e Stefano Fassina.

Alla presenza dei dirigenti della coalizione, i candidati a sindaco e partecipanti alle primarie del 20 giugno hanno sottoscritto gli intenti del fronte democratico e progressista.
Inizia in piccola polemica l’appuntamento a piazza Albania della coalizione di centrosinistra: convocati i candidati alle primarie comunali, per la firma del documento di intenti. Roberto Gualtieri, esponente del Partito Democratico, tarda alcuni minuti. Imma Battaglia e Cristina Grancio, per Liberare Roma e per il Partito Socialista, sono visibilmente indispettite. Stefano Fassina chiede che si inizi: “Non sono la comparsa di Gualtieri”, mormora. L’ex ministro dell’Economia arriva appena in tempo per evitare che il capannello si disperda e le intenzioni sembravano esserci.

Onori di casa allora al segretario del PD Andrea Casu: “A Roma il centrosinistra ha imparato dai suoi errori”, recita. “Siamo accanto al parco della Resistenza, un luogo per noi simbolico. Ringrazio tutti: i dirigenti politici che hanno discusso questa carta, i candidati sindaco, i partiti della coalizione”, scandisce: “In questo documento tratteggiamo la Roma della transizione ecologica, digitale e della giustizia sociale. Oggi abbiamo una squadra che è pronta a governare la città e lo slogan che abbiamo scelto è il simbolo del percorso: io, noi, Roma”.

Segue momento rituale di firma per tutti i candidati e diverse photo opportunity, all’ombra, al sole, seduti e in piedi: “Questa carta la sento un po’ mia”, dice Antongiulio Pelonzi, capogruppo uscente del PD e coordinatore del tavolo della coalizione. Per lui pronto il posto di guida della campagna elettorale di Roberto Gualtieri e, auspicabilmente, un incarico di peso in giunta. Si parlava di lui come successore di Sabrina Alfonsi al I Municipio ma era “più che altro una richiesta del territorio”; che l’attuale inquilina di via della Greca punti al Campidoglio è invece acclarato, ma per parlare della lista del PD “è presto”, dice Andrea Casu: “Oggi ci sono le primarie e la battaglia per la città”.

“Bisogna mettere al governo del Campidoglio il punto di vista del lavoro e del sociale. Vanno riqualificati i servizi pubblici a partire dalle aziende partecipate che non vanno privatizzate ma riqualificate, come affermiamo anche nella Carta di intenti”, dice ai giornalisti Stefano Fassina. “Corro alle primarie perché la democrazia senza partecipazione non è democrazia, per continuare l’esperienza di Ignazio Marino ignobilmente interrotta, perché a Roma servono rispetto, puntualità e correttezza”, dice Imma Battaglia per Liberare Roma, alludendo al ritardo di Gualtieri, definito “non un gentleman”. “Mi candido per dare un’opportunità ai cittadini romani che sono delusi da cinque anni di amministrazione Raggi, che pensano sia necessaria una radicalità delle scelte e allo stesso tempo credono da tempo che le strutture partitiche non siano in grado di compierle”, dice Giovanni Caudo.

“Sento tanto parlare di opere e progetti e meno di persone”, incalza Paolo Ciani:”Noi rimettiamo al centro la persona e le politiche di prossimità. Vogliamo rilanciare Roma che è una città universale. Se continuano a parlare solo di buche non riusciamo a guardare al di là del nostro naso”. “Sono qui per rappresentare la sinistra”, dice Cristina Grancio: “Tutti gli schieramenti che hanno governato Roma negli scorsi vent’anni hanno deluso; sulla carta sono tutti bravi, quando poi ti confronti coi poteri si abbassa la testa. C’è bisogno di novità e di persone che hanno coerenza e capacità di governare”. Tobia Zevi: “Obiettivo 100mila elettori. Vogliamo i romani e romane alle primarie, dobbiamo farlo sapere. Le primarie devono essere partecipate e non sfigate: io dico che ce la possiamo fare”. Roberto Gualtieri riallaccia il nodo dell’attualità, commentando la sentenza del TAR che annulla l’ordinanza regionale sui rifiuti: “Suggerisco all’amministrazione Raggi di leggere la sentenza, perché rileva che non c’è un Piano per i rifiuti per Roma: nel merito il tribunale condivide quello che dice la Regione. C’è ben poco da esultare dunque, c’è invece una situazione drammatica e fuori controllo”.

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