Il Calenda-rio per liste simboli e coalizioni

La Repubblica 08 agosto 2022
Elezioni 2022, parte la corsa alle candidature: entro domenica i simboli, dal 21 le liste.
Lo scoglio firme per Azione
Esentate dalla raccolta delle sottoscrizioni quasi tutte le forze politiche. Il partito di Carlo Calenda prepara una mobilitazione straordinaria

 

Prima i simboli (entro domenica). Poi le liste, con tutti i candidati, collegio per collegio (entro il 22 agosto). Dopo due settimane di trattative tra i partiti, questa strana campagna elettorale balneare arriva al primo tornante: vanno presentati i contrassegni con cui ciascun partito correrà alle elezioni del prossimo 25 settembre. Praticamente tutte le forze politiche del Parlamento uscente sono esentate dal compito più spinoso: raccogliere le firme d’agosto. Tranne una: Azione di Carlo Calenda che, dopo il divorzio da +Europa, rischia di essere esclusa in assenza di sottoscrizioni. Ecco perché l’ex ministro dello Sviluppo ha convocato ieri i direttivi provinciali del suo movimento, annunciando una raccolta firme straordinaria che partirà tra 48 ore. Solo in caso di accordo con Matteo Renzi, che ha il via libera al simbolo assicurato, le sottoscrizioni non servirebbero.

I tempi
Contrassegni e liste vanno presentati in due step. I simboli vanno consegnati al Ministero dell’Interno dal 12 al 14 di agosto (dalle ore 8 del 12 alle ore 16 del 14). Le liste con le candidature si presentano invece il 21 e il 22 d’agosto (dalle 8 alle 20) negli uffici elettorali nelle sedi delle Corti di appello. Devono essere presentate sia le liste nei collegi plurinominali che le candidature nei collegi uninominali, dove in caso di coalizione il candidato è unico.

Le firme
Quante sottoscrizioni servono? Di solito si devono presentare dalle 1.500 alle 2.000 firme per ogni collegio plurinominale (non servono sottoscrizioni invece per chi si candida negli uninominali collegati). Quest’anno, visto che la legislatura si è conclusa in anticipo rispetto alla scadenza naturale, il numero minimo di firme è dimezzato: per ogni collegio plurinominale ne servono almeno 750. Dunque Per la Camera l’asticella è fissata dunque a quota 36.750 firme, per il Senato a 19.500. Ma ogni supporter può firmare per entrambe le Camere. In questa campagna elettorale estiva, per chi raccoglie le firme c’è un ostacolo in più: chi è in vacanza fuori collegio non può firmare.

Le esenzioni
Dal 2006 sono esentati dalla raccolta firme i partiti che hanno un gruppo parlamentare in entrambe le Camere: quindi M5S, Pd, Lega, FI e FdI. A cui vanno aggiunte le minoranze linguistiche. Con l’ultimo decreto elezioni sono state fatte alcune deroghe: un emendamento ha esteso l’esenzione a chi aveva un gruppo almeno in una Camera al 31 dicembre 2021 (facendo rientrare Iv, Leu e Coraggio Italia). Un altro comma prevede la deroga a chi ha partecipato alle ultime elezioni della Camera o del Parlamento europeo “con proprio contrassegno” e o ha ottenuto seggi al proporzionale oppure ha contribuito al risultato di una coalizione ottenendo almeno l’1% (questo passaggio consente la deroga a +Europa, Centro democratico e Noi con l’Italia).

Il nodo Calenda
Veniamo al caso Azione: il movimento di Calenda nasce da “Siamo europei”, che partecipò alle Europee del 2019 nel contrassegno con il Pd, grazie al quale Calenda fu eletto nel proporzionale a Strasburgo. In teoria Calenda può chiedere l’applicazione di questo testo ma “è una scommessa”, spiega Gabriele Maestri, studioso di diritto elettorale e dei partiti,. Perchè il deposito del “contrassegno”, cioè il cerchio destinato alle schede, è stato fatto solo dal Pd con il suo statuto. Il rischio che non venga riconosciuto dall’ufficio elettorale c’è. Si scoprirebbe alla presentazione delle liste e, andasse male, significherebbe game over. Ecco perché, “in via cautelativa”, dicono in Azione, “raccoglieremo comunque le sottoscrizioni”.

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