Mosca minaccia: «Sta cominciando una grande tempesta globale»

Fabrizio Dragosei Corriere della Sera 5 settembre 2022
Mosca minaccia: «Sta cominciando una grande tempesta globale»

 

Il Cremlino reagisce con furia alle notizie delle nuove misure punitive di Stati Uniti e Unione europea. Peskov: «Per l’Europa sta finendo un’era: troppi errori»

 

Sono le azioni dell’Occidente e non quelle della Russia in Ucraina ad aver innescato «una tempesta globale»; e la situazione nel prossimo futuro non potrà che peggiorare .

In un paio di interviste, il portavoce di Putin Dmitrij Peskov riassume, esprimendola con grande durezza, la posizione di Mosca e ripete che con Kiev la trattativa potrà essere solo su come «attuare le condizioni della Russia».

Per quanto riguarda poi l’Operazione militare speciale, la musica è sempre la stessa, nonostante gli eventi sul campo sembrino dare indicazioni diverse: tutto procede secondo i piani e il Cremlino raggiungerà gli obiettivi che si è prefissato.

Putin non parla tutti i giorni e i suoi sembrano essere stati istruiti a ripetere le stesse cose, magari con toni diversi. Leggermente più diplomatico Peskov: «Per l’Europa sta finendo un’era… hanno commesso troppi errori e adesso li stanno pagando».

Rigido e apocalittico il fido Dmitrij Medvedev che anni fa si presentava quasi come il campione dei democratici e dei riformisti russi.

Naturalmente, a far infuriare particolarmente i vertici russi sono state le notizie sulle indicazioni che arrivano dalle capitali europee e soprattutto da Bruxelles. Le frasi del cancelliere tedesco Scholz che ha definito la Russia «non più un fornitore affidabile» dopo l’ultimo blocco del gasdotto Nord Stream hanno provocato reazioni a tutti i livelli. Come l’annuncio, dato via Twitter dal presidente ucraino Zelensky, del suo colloquio con Ursula von der Leyen: «Si prepara l’ottavo pacchetto di sanzioni compreso il divieto di rilasciare visti ai cittadini russi (non è proprio così, ndr) e passi per limitare i profitti in eccesso della Russia sulla vendita di petrolio e gas».

Peskov ha spiegato che ciò che sta accadendo deriva, ad avviso del Cremlino, «da decisioni e azioni assolutamente illogiche e persino assurde dei governi degli Stati Uniti e dell’Unione europea». Naturalmente Mosca reagirà a qualsiasi decisione sui visti presa dal Vecchio Continente. Per quanto riguarda la Germania, la risposta è arrivata da Medvedev che oggi ricopre l’incarico di vicepresidente del Consiglio di sicurezza. Secondo lui, Berlino «ha dichiarato una guerra ibrida alla Russia e si comporta come un nemico».

Sul blocco del gasdotto continuano gli scambi di accuse. Bruxelles sostiene che Gazprom approfitta del guasto di una turbina per interrompere totalmente i flussi. Su questo è arrivata una mezza conferma della Siemens che ha il contratto di manutenzione. L’azienda afferma che nella stazione di pompaggio in questione ci sono altre turbine che potrebbero essere usate e che le eventuali riparazioni potrebbero essere effettuate lì. I russi invece, da Peskov al vicepremier Novak, accusano gli europei di non onorare il contratto e di avere fermato tutto per motivi politici.

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