La Rai di Fuortes la fa grossa di nuovo, Fiorello ne fa le spese

Michela Tamburrino La Stampa 19 ottobre 2022
Rai, tutti contro tutti: Fiorello medita l’addio
Dopo le proteste di Tg1 e l’Usigrai per «il taglio di 50 minuti di informazione del mattino», l’ad Fuortes cerca un compromesso: «Stiamo ancora valutando la collocazione dello show»

 

Dopo la bufera per il programma di Fiorello sistemato in una collocazione che penalizza il Tg1 del mattino, si corre ai ripari, nel timore che l’artista mediti di rinunciare facendo perdere alla Rai ascolti in questo momento particolarmente preziosi. Ma purtroppo lo si fa in modo scomposto, dicendo oggi il contrario di quello che si era detto ieri.

L’amministratore delegato Carlo Fuortes a proposito dell’edicola di Fiore dal titolo Viva Asiago 10!, in un comunicato ha precisato quanto segue: «Il progetto editoriale è ancora in fase di definizione, compresa la sua collocazione nei palinsesti. Oltre all’approdo su RaiPlay, (ma non si era parlato anche di radio? ndr) è in corso la valutazione sul canale televisivo più adatto ad accogliere il progetto innovativo dello straordinario artista.

La Rai avrà cura di comunicare il progetto definitivo non appena verrà ultimato». Ecco smentita la collocazione del mattino, dalle 7,15 alle 8, che tanto aveva turbato i giornalisti del Tg1 pronti a dare battaglia pur di non perdere un loro spazio di news.

La memoria sarebbe veramente troppo corta se non ricordassimo che l’annuncio era ufficiale solo una settimana fa e che nessuno si è mai peritato di smentire quanto scritto a tempo debito. In Rai è cosa nota che l’ad Fuortes avrebbe chiamato per annunciare la collocazione decisa, dicendo addirittura ai tanti organismi sindacali che protestavano, che al Tg1 sarebbero rimaste comunque le morning news dell’alba, che ovviamente sono tutt’altra cosa e non possono essere una giusta compensazione.

A questo punto si attende il Cda di domani. Il comitato di redazione del Tg1 è ancora sul piede di guerra, anche se non ha proclamato lo stato di agitazione. L’Associazione Dirigenti Rai esprime il più totale sconcerto alla prospettiva di perdere il formidabile asset che rappresenta lo showman.

Intanto l’Usigrai, che non era stata avvertita per tempo del cambiamento di palinsesto, attacca la dirigenza dell’azienda. «Lo scorso 3 maggio la Rai ha firmato un accordo con cui si impegnava al rispetto del contratto e all’informazione preventiva al sindacato, così come prevista dallo stesso. Eppure, a distanza di nemmeno 6 mesi, l’azienda guidata dall’ad Carlo Fuortes continua a violare il contratto. Lo fa quando toglie 50 minuti di informazione giornalistica al Tg1 senza consultare preventivamente l’Usigrai, unico interlocutore sindacale in materia, e senza informare il Cdr. E lo chiariamo per evitare strumentalizzazioni: il problema non è Fiorello, che in passato è sempre stato un valore aggiunto in termini di ascolti, ma il rispetto del contratto e la difesa degli spazi di informazione».

La stessa cosa viene detta al Tg, che non vuole si strumentalizzi la protesta. Il problema non è Fiorello sì o Fiorello no, ma è la sottovalutazione dell’impatto di cose fatte a gamba tesa senza prepararle. La Rai è in grado di affrontare qualsiasi cambiamento ma tutto deve essere eseguito nei tempi e nei modi giusti. A questo punto l’ipotesi di Rai 2 lanciata dai giornalisti potrebbe tornare d’attualità. Ma bisogna vedere a questo punto l’artista, che fonti dicono alquanto infastidito, cosa ne pensa.

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