La piazza della pace il 5 novembre, senza bandiere la sinistra si unisce

il Manifesto 20 ottobre 2022
Conte: «Il 5 novembre saremo in piazza senza bandiere di partito»
L’adesione del Movimento 5 Stelle alla manifestazione per la pace di Roma

 

«Sabato 5 novembre a Roma verrà ospitata una grande manifestazione nazionale per chiedere la pace in terra ucraina. È un momento che ci chiama tutti in causa, nessuno escluso», con queste parole, come preannunciato due settimane fa, Giuseppe Conte aderisce alla manifestazione nazionale per la pace.

«Da oltre duecento giorni una guerra cruenta sta martoriando l’Ucraina – spiega Conte in un videomessaggio diffuso via social – Avete notato che non si sente più pronunciare la parola pace? In questi giorni si sente solo parlare di armi, di strategie militari e di nuovi invii di arsenali bellici. Ma le ipotesi di negoziati e di lavoro diplomatico e le speranze diplomatiche sembrano non scaldare i cuori di politica e media mainstream».

Il leader del Movimento 5 Stelle ha poi polemizzato con il Partito democratico, citando il voto del parlamento europeo dello scorso 6 ottobre nel corso del quale la delegazione italiana dei Socialisti e democratici si è spaccata. «In questi stessi giorni succedono cose che non avremmo mai immaginato – dice – Pensate che qualche giorno fa il parlamento europeo con il voto anche di alcuni partiti italiani, non certo il nostro, ha respinto un emendamento con cui volevamo semplicemente impegnare l’Unione europea affinché fosse data la precedenza ai negoziati per un vero cessate il fuoco. E allo stesso tempo è stato deciso l’invio di nuovi armi sempre più massiccio». Tuttavia, prosegue l’avvocato «non è questo il momento di restare sempre più silenti e inerti l’Italia e l’Europa non devono chiudere in un cassetto le ipotesi di pace». Poi tira fuori un concetto di altri tempi e di tutt’altra collocazione politica: Conte sostiene che c’è «una maggioranza silenziosa» che ha deciso di far sentire la propria voce».

È la prima volta che il Movimento 5 Stelle aderisce formalmente ad una piazza che non è sua espressione diretta e che non controlla totalmente. «Devono tacere le armi e parlare la politica – conclude – Scenderemo in piazza a fianco dei cittadini e delle associazioni senza bandiere e simboli di partito. Perché la pace non ha e non deve avere colori politici. Spero di camminare anche al fianco di chi ha sensibilità politiche diverse dalle mie, ma con cui condivido la volontà di difendere la Costituzione e l’articolo 11 della nostra Carta»

Ci sono anche altre adesioni di forze politiche all’appello lanciato dalla Rete per la pace e il disarmo. Tra di esse Articolo uno, Sinistra italiana e Verdi, Rifondazione comunista, Unione popolare. E continua a infittirsi, inoltre, il calendario delle mobilitazioni diffuse che il 21, 22 e 23 ottobre anticiperanno la manifestazione nazionale.

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