Usa e Germania sul Gas a peso d’oro, valgono la serata Macron-Meloni

Wa.Ma e Pdr il Fatto Quotidiano 24 ottobre 2022
Macron le dà una lezione di sovranismo sul gas Usa
L’asse Anti-Tedesco: “L’Europa deve essere unita”

 

L’Eliseo lo conferma solo a ridosso dell’incontro: Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron si sono visti ieri sera a Roma. Per giorni, Raffaele Fitto, neo-ministro degli ari Europei, ha lavorato per faccia a faccia. Ma dalla Francia si aveva un atteggiamento di ‘attesa, di disponibilità condizionata.

Prima del giuramento era comunque impossibile. Ma sul presidente francese hanno lavorato anche Sergio Mattarella e la Comunità di Sant’Egidio. Nel tentativo di sostenere la neo capo del governo e, nello stesso tempo, di tenerla nel campo da gioco europeista. Macron alla fine ha accettato l’idea di essere il primo leader europeo a incontrarla. Non senza aver fatto prima, all’evento per la pace organizzato dalla stessa Sant’Egidio, un discorso molto chiaro sui principi per lui irrinunciabili (universalismo, rispetto e non purezza, patriottismo e non nazionalismo chiuso).

Una sorta di sfida. E di condizione. Tanto è vero che uscendo ha detto: “I rapporti tra Italia e Francia sono più importanti delle persone”, anche per quanto riguarda l’Unione europea.

I DUE, che non si conoscevano prima, ieri hanno toccato temi sui quali i loro interessi – almeno a grandi linee – convergono, come Ucraina e energia. La premier gli ha detto chiaro e tondo che sul price cap non si può fare da soli come la Germania. L’incontro, comunque, è servito per prendere reciprocamente le misure in vista delle prossime battaglie europee. E a confermare le intese siglate con il Trattato del Quirinale.

Ma la questione più importante – il dossier sarà poi approfondito anche in seguito – è appunto quella sul tetto al prezzo del gas, che all’ultimo Consiglio europeo ha allontanato l’asse Parigi-Berlino. Contro la scelta della Germania di andare avanti da sola, con lo scudo da 200 miliardi, Meloni si era schierata subito, utilizzando quasi le stesse parole del suo predecessore a Palazzo Chigi. E lo ripete al presidente francese.

L’obiettivo del téte-à-téte, insomma, è quello di confermare che l’Italia resta amica della Francia e anche quello di lanciare un segnale di distensione dopo le polemiche a ridosso del voto scatenate dalla ministra francese Laurence Boone (“Vigileremo sul rispetto dei valori e dello stato di diritto”, aveva detto). Meloni non aveva mancato di chiedere a Mario Draghi, in occasione dello scambio della campanella, informazioni sul dossier energia e anche sulla posizione dello stesso Macron che, nella battaglia comune con l’Italia per il tetto al prezzo del gas, sta portando avanti anche quella contro gli Stati Uniti.

Dopo che due settimane fa il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha di fatto accusato gli Usa di approfittare della guerra in Ucraina per prendere l’Europa per il collo in materia di energia (“Non possiamo accettare che il nostro partner americano ci venda il suo gas liquido Gnl a quattro volte il prezzo al quale lo vende ai propri industriali”), è stato lo stesso Macron a criticare le politiche commerciali ed energetiche degli Stati Uniti sul gas per aver creato “un doppio standard» con l’Europa. Vale a dire: prezzi più bassi sul mercato interno e molto alti per il metano venduto nel Vecchio Continente. Rimostranze simili che, comunque, erano state espresse anche dal ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck.

Macron a dicembre incontrerà il presidente Joe Biden, mentre quello energetico per il presidente francese resta un nervo scoperto: la Francia rischia black out invernali a causa del blocco delle centrali nucleari rimaste ferme dopo giorni di scioperi e manifestazione, con l’impossibilità per gli automobilisti di fare il pieno, con un terzo dei benzinai rimasti a secco.

 

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