Pd, il passo di Elly Schlein: «Spazio a nuove leadership». Asse tra Bettini e Conte

Maria Teresa Meli Corriere della Sera 12 novembre 2022
Pd, il passo di Elly Schlein: «Spazio a nuove leadership». Asse tra Bettini e Conte
L’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna, eletta deputata con il Pd ma non iscritta al partito, parteciperà al congresso per la scelta del segretario dem. Il leader M5S: «Sarà facile ritrovarci se passa la linea di Goffredo»


«Ci sono, ma serve un percorso collettivo»: è l’equivalente in salsa dem di una candidatura alla segreteria. A pronunciare queste parole nel corso di una diretta Instagram è Elly Schlein. La sua uscita imprime un’accelerazione al congresso del Pd. Come dimostra l’annuncio di Dario Nardella, che a giorni potrebbe fare il grande passo: «Mi sto organizzando con colleghi sindaci e amministratori, il mondo della società civile, per promuovere un’iniziativa aperta sui temi della sinistra, del lavoro, dello sviluppo sostenibile, dell’ambiente. Voglio essere insieme ad altri promotore di un vero confronto pubblico e aperto che ci piacerebbe organizzare entro qualche settimana a livello nazionale».

In realtà per la presentazione delle candidature secondo le tappe fissate da Enrico Letta mancano due mesi e mezzo. Ma sono sempre più i dem che vorrebbero accorciare i tempi. Anche Stefano Bonaccini, in procinto di scendere in campo, vorrebbe accelerare le assise nazionali per non lasciare il partito sospeso di qui alle primarie di marzo. E un segnale in questo senso potrebbe venire a breve se è vero, come dice più di un esponente del Pd, che l’assemblea nazionale di gennaio, che deve convocare il congresso, si terrà prima del previsto.
Tornando a Schlein, l’ex vice di Bonaccini nella sua diretta delinea il tragitto che intende intraprendere: «Se si apre un’opportunità stiamo a guardare? No. Bisogna partecipare al percorso costituente del nuovo Pd perché possa prendere ampio spazio una nuova classe dirigente». L’obiettivo di Schlein è anche «scalzare le dinamiche di cooptazione che abbiamo visto spesso, non solo nel Pd». Sul tema delle alleanze la sua posizione non si discosta troppo da quella che il partito ha perseguito finora tentando l’aggancio con i 5 Stelle: «Il campo progressista — dice Schlein — è diviso e in crisi. È irresponsabile proseguire in queste divisioni, anche in vista degli appuntamenti regionali. Serve uno sforzo di tutti coloro che sognano di costruire un’alternativa progressista per incontrarsi su un terreno di battaglie condivise».
È una posizione, questa, che accomuna Schlein alla sinistra interna di Orlando, che continua a dire «sì al dialogo con i 5 Stelle», anche se l’ex ministro del Lavoro, nel corso della presentazione del libro di Bettini, presente Conte, chiama l’applauso contro l’ex premier perché ha affossato Draghi. Conte comunque non esclude un riavvicinamento: «Se al congresso prevarrà la linea Bettini sarà facile ritrovarci». E l’autore del libro incassa quell’apertura.

Ma la sinistra di Orlando e Bettini pur non pensandola diversamente da Schlein su alcuni punti non sembra avere intenzione alcuna di appoggiarla. E nell’attesa di capire il da farsi si oppone all’accelerazione dei tempi del congresso. Entusiasta di Schlein, invece, la sardina Mattia Santori: «L’adesione di Elly alla costituente del Pd è un toccasana per l’intero processo di rigenerazione e una garanzia per tutti quelli che aspettavano sull’uscio».

 

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