Mondiali, da Fiorello un calcio alla Rai: “In Qatar si calpestano i diritti umani”

Luca Monticelli La Stampa 15 novembre 2022
Mondiali, da Fiorello un calcio alla Rai: “In Qatar si calpestano i diritti umani”
Lo showman nella sua “edicola”: «Si dovrebbero ritirare tutti, invece sono stati spesi 200 milioni per trasmettere le partite»

 

Una voce critica sui mondiali in Qatar si leva finalmente anche dall’Italia, ma non proviene nè dalla politica nè dai vertici del calcio. È Fiorello, uno degli artisti più amati della televisione, a squarciare il velo di ipocrisia che avvolge la manifestazione calcistica più importante al mondo e che inizierà tra una settimana. Ieri mattina, durante “Aspettando Viva Rai2!”, l’appuntamento quotidiano in diretta sul suo profilo Instagram e su RaiPlay, lo showman siciliano ha lanciato un appello: «Si dovrebbero ritirare tutti da questo Mondiale, il Qatar è un Paese dove tutti gli abitanti sullo zerbino hanno scritto “diritti umani” e li calpestano ogni giorno».

Con la sua ironia al vetriolo Fiorello si è scagliato contro i vertici del calcio: «Noi abbiamo bloccato il nostro campionato, il più bello del mondo, per dare spazio ai mondiali in Qatar, un Paese che non è tradizionalmente calcistico. Quando mai in Qatar hanno giocato a pallone? Quando mai lì c’è stato un campionato di calcio? Dove giocavano? Nei pozzi di petrolio? Non c’era lo spazio, c’erano le trivelle». Fiorello ne ha anche per la Rai che «ha speso 200 milioni per prendere i diritti televisivi di questa manifestazione» mentre in Qatar «tutti i tifosi e gli addetti ai lavori saranno chiusi in una Fan Zone, in uno spazio ristretto, con il rischio di essere arrestati se escono da lì».

Il faro sul Qatar si è acceso da tempo, soprattutto nei Paesi nordici e in quelli anglosassoni: dalle accuse di corruzione per spingere la Fifa a ospitare i mondiali nell’emirato della famiglia Al Thani, alla repressione dei diritti umani. E a indignare i tifosi sono le condizioni in cui versano le minoranze, le donne, fino allo scandalo dei lavoratori migranti trattati come schiavi dell’antico Egitto nei cantieri delle infrastrutture necessarie ad allestire il torneo. Secondo il Guardian sono morte almeno 6.500 persone lavorando alla realizzazione degli stadi. Dopo le proteste di Danimarca, Norvegia, Australia, Stati Uniti e Gran Bretagna, è scesa in campo la ministra dell’Interno della Germania, Nancy Faeser, a cui il Qatar ha risposto convocando l’ambasciatore.

Tra i dirigenti della Rai c’è qualcuno che ha storto il naso per le critiche di Fiorello all’azienda, lui che dal 5 dicembre debutterà su Rai 2 con il nuovo programma “Viva Rai2!”. Di sicuro, replicano nei corridoi di viale Mazzini, quando la Rai ha comprato i diritti non poteva sapere che la nazionale italiana non avrebbe partecipato ai mondiali.

Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, sottolinea che «la Rai, come servizio pubblico, ha fatto bene ad acquistare i diritti del mondiale perché pensava che l’Italia avrebbe partecipato. Ma noi abbiamo detto subito che la stessa attenzione che la Rai presterà alle partite deve essere concentrata con approfondimenti giornalistici anche sul tema dei diritti umani in Qatar. L’Azienda non può far finta che ci sia solo la festa».

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