Tutti i film sul rapimento di Aldo Moro e le Brigate Rosse

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Non solo Esterno Notte, tutti i film sul rapimento di Aldo Moro e le Brigate Rosse
La mini serie televisiva diretta da Marco Bellocchio che racconta in tre episodi il sequestro e l’uccisione del presidente della DC (in onda il 14, 15 e 17 novembre Rai 1) non è l’unico esempio di opera che traspone sullo schermo questa pagina dolorosa della storia italiana.

 

Oltre al piccolo schermo, tante altre volte è stato quello grande a occuparsi di questa delicata e tragica storia. Ecco tutti i film, a partire da quello che vent’anni fa diresse lo stesso Marco Bellocchio, intitolato “Buongiorno, notte”

Buongiorno, notte (2003) è il film con cui già vent’anni fa Marco Bellocchio ha raccontato il caso Moro. La fotografia di Pasquale Mari e la colonna sonora (che conta anche brani dei Pink Floyd) rendono questa pellicola un vero gioiello. Il film è liberamente tratto dal libro Il prigioniero, scritto dalla brigatista Anna Laura Braghetti. Roberto Herlitzka è il protagonista, nel ruolo di Aldo Moro, mentre Maya Sansa interpreta Chiara, una terrorista che metterà in discussione le sue idee

L’attore Roberto Herlitzka parlando del finale di Buongiorno, notte, lo ha definito “il colpo d’ala di Bellocchio”. Si tratta di una scena toccante in cui si vede Aldo Moro uscire dalla sua prigione, indossare il cappotto e tornare libero, mentre si incammina all’alba in una strada di Roma, con un sorriso sereno. Ma quella scena purtroppo è soltanto il sogno di Chiara, e subito dopo bisogna fare i conti con la cruda e crudele realtà: vediamo il protagonista con gli occhi bendati, scortato dai brigatisti per andare incontro a una fine che purtroppo ben conosciamo

Il caso Moro (1986) è il film uscito otto anni dopo l’uccisione del presidente della DC. Diretto da Giuseppe Ferrara, ha come protagonista Gian Maria Volonté. Si attiene rigorosamente ai fatti realmente accaduti

Il caso Moro di Giuseppe Ferrara ricostruisce in maniera lineare gli eventi, partendo dal sequestro di Aldo Moro in via Fani fino al ritrovamento del corpo senza vita dell’onorevole in via Caetani, quando fu rinvenuto in una Renault 4 rossa parcheggiata in quella strada

Quando il film di Ferrara uscì al cinema, Gian Maria Volonté dichiarò: “Ripensare, con la memoria e la documentazione, a quei 55 giorni che intercorrono tra Via Fani e la fine di Aldo Moro, suscita tante riflessioni. Una, tra le tante, quella di una grande solitudine che è progressiva e si conclude come si è conclusa. Qui si entra nel territorio interno della tragedia di un uomo. Una grande solitudine in un contesto politico, sociale, in quel momento totalmente disumanizzato, secondo me”

Dieci anni prima del film Il caso Moro e due anni prima dell’omicidio di Aldo Moro, Gian Maria Volonté aveva interpretato una versione satirica di Aldo Moro nel film Todo Modo di Elio Petri del 1976

Durante la presentazione della pellicola Il caso Moro del 1986, Volonté fece un confronto delle sue due interpretazioni, affiancando quella nel film di Ferrara e quella nel film di Petri

“Se devo rappresentare la maschera di Aldo Moro, nel film di Petri tratto da un racconto di Sciascia, uso degli strumenti”, dichiarò Gian Maria Volonté nel 1986, quando venne presentato il film sul rapimento di Aldo Moro. “Se mi devo avvicinare alla tragedia di un uomo e il riferimento è la sceneggiatura di Armenia Balducci, Giuseppe Ferrara e Robert Katz, la nostra memoria, il procedimento tecnico è completamente diverso”

Todo Modo (1976) di Elio Petri è un film che non parla del rapimento dell’uccisione di Aldo Moro, dato che è uscito nel 1976, due anni prima. Racconta di un gruppo di politici che si rifugiano in un eremo per espiare i propri reati di corruzione durante un’epidemia. Ma il ritiro si rivelerà l’occasione perfetta per attuare ulteriori giochi di potere

In Todo Modo del 1976 Gian Maria Volonté non interpreta un personaggio che viene esplicitamente chiamato con il nome di Aldo Moro. Volonté interpreta M. il Presidente, personaggio chiaramente plasmato sulla figura di Aldo Moro, che allora era capo del governo

Il regista Elio Petri raccontò che Volonté era talmente preso da quel ruolo che anche al di fuori del set cambio temporaneamente personalità. “Quando girammo Todo Modo, Volonté divenne evanescente, camminava come se fosse sulle nuvole, parlava a bassa voce, non ti guardava negli occhi, tutto preso com’era dal personaggio di Moro”, dichiarò Petri

Piazza delle Cinque Lune (2003) è un film di Renzo Martinelli. Donald Sutherland è il Giudice Rosario Saracini, al quale viene recapitato un filmato in Super 8 con le immagini del rapimento di Moro, in via Fani, nel 1978

Nel film Piazza delle Cinque Lune, il Giudice Rosario Saracini (Donald Sutherland) insieme alla collega Fernanda Doni (interpretata da Stefania Rocca) e al suo caposcorta (Giancarlo Giannini) scopre che nel filmato in Super 8 si vede la presenza di un uomo che scopriranno essere un colonnello del SISMI

In Piazza delle Cinque Lune, quell’uomo presente sul luogo del sequestro che si scoprirà essere un colonnello del SISMI faceva parte dell’operazione Gladio, promossa dalla CIA. La scoperta di questo dettaglio farà partire un’indagine ad alto rischio

“Nel film racconto che il terrorista Valerio Morucci mente su come andarono le cose in via Fani” ha dichiarato Renzo Martinelli. “Ho ricostruito la scena con i miei stunt. […] Se avessero sparato da sinistra, il responsabile della sicurezza Oreste Leonardi che sedeva a fianco dell’autista, e che quindi era coperto, avrebbe avuto la possibilità di uscire e rispondere al fuoco, ma non l’ha fatto perché è stato ucciso da un killer sulla destra. È stata una vera e propria azione di guerra che i brigatisti non sarebbero mai stati capace di organizzare da soli”

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