L’Inghilterra gioca per i diritti e si inginocchierà, Kane con la fascia arcobaleno

Enrico Currò La Repubblica 21 novembre 2022
L’Inghilterra gioca per i diritti: Kane con la fascia arcobaleno, la squadra in ginocchio per la campagna Black Lives Matter
Il capitano dei Tre Leoni con il simbolo della comunità Lgbt+: “Noi continuiamo, la questione sanzioni è nelle mani di altri”. Southgate: “Sappiamo che la gente non se la passa troppo bene: vorremmo portare un po’ di felicità con i nostri risultati”

 

Harry Kane indosserà la fascia arcobaleno in difesa dei diritti della comunità Lgbt+. Lo ha confermato lui stesso: “Noi continuiamo, la questione sanzioni è nelle mani di altri”. Cioè della Fifa, che ha studiato una fascia diversa, con un’iniziativa per ogni turno della fase a gironi, e che in teoria non ha ancora deciso se e come punire i “trasgressori”. Ma l’Inghilterra non si fermerà qui: tornerà a inginocchiarsi per la campagna Black Live Matters, quella dell’Europeo, come ha detto il ct Gareth Southgate: “Ne abbiamo discusso in squadra, perché ormai in Premier League si fa solo prima dei big match. Ma abbiamo deciso di farlo, qui al Mondiale, perché il palcoscenico è importante e si presta a lanciare il messaggio dell’inclusività”.

La Fa, la federazione inglese, ha confermato di essere in attesa di una risposta ufficiale sulla questione della fascia arcobaleno, ma anche di non avere intenzione di fare un passo indietro sulla vicenda, essendo stata presa da tempo la decisione. Lo ha ribadito Southgate: “Completo la risposta di Harry: la nostra posizione è chiara, speriamo che si risolva tutto prima della partita”. L’Inghilterra è tra le Nazionali più sensibili al tema dei diritti umani e Southgate non si è tirato indietro sull’argomento: “Capisco la frustrazione del mio collega dell’Iran Carlos Queiroz per la quantità di domande sui temi dell’extracalcio. Ma posso dire che negli ultimi sei anni ho dovuto rispondere a un sacco di domande politiche, credo che sia una responsabilità connessa al mio ruolo”. Sulle vicende dell’Iran il ct inglese ha espresso la solidarietà al popolo iraniano: “Devo dire che non sono sufficientemente informato su quello che sta succedendo là. Se loro ci avessero chiesto un gesto pubblico, lo avremmo fatto”.

“Vincere per dare felicità a chi se la passa male”

Non è mancato l’accenno alla difficile congiuntura economica in Inghilterra: “Sappiamo che la gente non se la passa troppo bene: vorremmo portare un po’ di felicità con i nostri risultati”. Per lui il rischio personale è dato dal timore, come aveva confessato alla vigilia della partenza per Doha, dell’etichetta peggiore: quella del perdente sconfitto dall’Italia nell’Europeo con finale a Wembley. Ha una sola possibilità per evitarlo: provare a vincere il Mondiale. “Per tutti noi è l’occasione della vita, sono le partite più importanti della carriera”.

L’esordio, contro l’Iran, è tecnicamente facile solo per chi non conosce il calcio, spiega: “Affrontiamo una squadra molto organizzata, ma noi siamo ben preparati. Tutti sono disponibili tranne Walker e Maddison, il che dovrebbe schiudere le porte della formazione titolare al discusso Maguire: “Non vediamo l’ora di giocare, ci siamo adattati al caldo e il clima è buono. Contro le difese forti come quella dell’Iran facciamo fatica? Non dobbiamo sentirci frustrati, se il tempo passa e non riusciamo a segnare, abbiamo fatto bene anche contro avversari molto bravi a difendersi. L’obiettivo iniziale, ovviamente, è di passare il turno”.

Harry, parole da leader: “Devo cogliere l’attimo, non so che cosa farò tra 4 anni”

Harry Kane, il capitano, è una figura ingombrante, non solo per la mole ma per le sue prese di posizione: sul campo accetta volentieri il ruolo di leader: “Tentiamo sempre di trascinare la squadra. Lavorare con Southgate è bello per noi e questo torneo è un’opportunità per fare un altro passo avanti, già ne abbiamo fatti parecchi. La partita sarà difficile e non so se ci saranno tante occasioni da gol, ma se siamo qui è per vincere il Mondiale”. Che per lui potrebbe anche essere l’ultimo: “Nel calcio le cose possono cambiare rapidamente e l’importante è sapere afferrare le occasioni, cogliere l’attimo. Tra 4 anni non so dove sarò e se giocherò ancora”.

 

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