L’Unità rinasce per la quarta volta, Sansonetti direttore

Claudio Bozza Corriere della Sera 24 novembre 2022
L’Unità rinasce per la quarta volta: «Saremo un giornale di area Pd. Il M5S? È di destra»
Il re degli appalti Romeo ha comprato la testata dal fallimento per 910 mila euro. Piero Sansonetti sarà il direttore: «In edicola a metà gennaio. A 71 anni si avvera il sogno della mia vita»

 
«Lo slogan sarà questo: “Torna Gramsci, torna l’Unità”», annuncia solenne Piero Sansonetti, che sarà il direttore di questa «resurrezione» (la quarta) del giornale fondato dal padre del Partito comunista italiano 98 anni fa: il 12 febbraio 1924. Alfredo Romeo, re degli appalti inciampato in più di un’inchiesta (Consip compresa), ha appena acquistato la testata all’asta fallimentare, dopo il tracollo dell’era Renzi. L’offerta vincente? Circa 910 mila euro, all’ultimo tuffo.

Direttore, quindi il glorioso foglio comunista rinascerà in versione liberal «filo Calenda» come si vocifera?
«Ma non diciamo idiozie. È l’Unità e sarà l’Unità. Sarà un giornale di sinistra, che in questo momento manca in Italia».
Tornerete anche in edicola?
«E certo! A metà gennaio dovremmo esserci: sito e giornale di carta, di dibattito e confronto tra idee diverse. Dodici o sedici pagine e una decina di giornalisti. Partiamo a piccoli passi. Dicevo che “torna Gramsci”: garantismo e lotta di classe, adeguata ai tempi, s’intende. La sede sarà in via della Pallacorda, a Roma, nell’immobile dell’editore dove c’è anche Il Riformista, che oggi dirigo e che avrà una nuova guida».

Per lei è un ritorno a casa…
«Di più: a 71 anni è il sogno della mia vita che si avvera. A l’Unità ci ho lavorato per più di 30 anni. Ho coperto tutti i ruoli possibili, fino a condirettore».

Diceva che la sinistra non ha un giornale.
«C’è Il Manifesto, ma… Il nostro sarà un giornale molto di sinistra. Il Pd sarà il nostro partito di riferimento, ma state certi che ne rivendicheremo autonomia. E avremo rapporti con tutti i partiti del centrosinistra».

Quindi anche con il M5S?
«Il Movimento è di destra, non c’entra niente con la sinistra. Sono qualunquisti e populisti: hanno approvato con la Lega i decreti sicurezza, una cosa che più di destra non si può. Noi siamo per il progressismo vero, non per le “manetterie”».

Parola chiave di questa nuova «resurrezione»?
«Socialismo. Dobbiamo ridare forza a questa parola, a ogni costo. Il nostro principale editorialista sarà Michele Prospero, filosofo marxista: il Pd non si può salvare se non torna al socialismo».

 

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