Mulè, manovra camomilla. Siamo attenti alla “fenomenite” di Calenda

Aldo Torchiaro il Riformista 25 Novembre 2022
“Manovra camomilla, attenzione al cavallo di Troia Calenda: Forza Italia sarà il controcanto di Meloni”, intervista a Giorgio Mulè
Giorgio Mulé, vice presidente della Camera dei Deputati non è entusiasta della manovra (“Una tisana, una camomila” ha detto).

 

Mulé, ci spieghi questa definizione di tisana.
Dovevamo mettere in sicurezza la situazione e far dormire sonni tranquilli agli italiani.

Forza Italia una volta prometteva di far sognare, non di far dormire tranquilli.
È una manovra che non guarda nello specchietto retrovisore: non mette le mani nelle tasche degli italiani, non ha contributi di solidarietà, balzelli, tasse nascoste. Semmai rimette qualcosa nelle tasche.

Mette poco nelle tasche degli italiani. Davvero poco.
Sa come si dice a Milano? Piuttosto che niente, è meglio piuttosto.

E come redistribuisce reddito?
Al di là della decontribuzione, che è una misura fondamentale voluta da Silvio Berlusconi per i giovani under 35, la reintroduzione dei voucher – buoni lavoro – per i servizi alla persona, agricoltura, hotel e ristoranti, dicono ai percettori del reddito di cittadinanza che non si può più stare fermi sul divano. Ricomincia il tempo in cui tutti devono tornare a lavorare. Il Reddito di cittadinanza non va estirpato col bisturi. Metteremo mano nella prima metà del 2023 ad un meccanismo di uscita dal Rdc che preveda porte di accesso al mondo del lavoro.

I liberali di Forza Italia come si sentono in questa compagine di centrodestra?
La nostra natura liberale, popolare, europeista emerge nella dialettica interna. Senza battere i pugni sul tavolo.

Qualche pugno sul tavolo l’avete battuto.
Davanti al decreto sui Rave, se la norma è scritta male, lo diciamo subito. E ci stanno a sentire, tanto che adesso viene corretto. Sui No-vax diciamo che la norma è scivolosa, e viene riscritta.

Fate il controcanto di Fratelli d’Italia.
Guardi io ho studiato al Conservatorio sette anni. Il controcanto non è sempre una cosa negativa. Ogni tanto dobbiamo alzare un ditino e richiamare l’attenzione. Sul superbonus e sulla scadenza del superbonus stavamo andando fuori dai binari, lo abbiamo segnalato. Sulla cessione dei crediti abbiamo fatto valere le nostre ragioni…

Guardiamo alle deleghe, molte sono accentrate sui ministri di Fdi.
Ci sono molte deleghe che devono ancora essere assegnate. Quelle del Mef, alcune di quelle della Difesa devono essere attribuite. È nella collegialità che si segnala la capacità di Forza Italia di incidere su questo governo. Ministri, sottosegretari e parlamentari azzurri faranno sempre valere le idee liberali e garantiste.

A proposito di garantismo, vedo il governo in impasse. Si rimanda all’ultimo perfino la timida riforma Cartabia. Che segnali vede?
Su questi temi non c’è pericolo di accondiscendenza da parte di Forza Italia. Non faremo mai mancare la capacità di determinare la rotta del governo in senso garantista. Sulla revisione dell’abuso d’ufficio e sul processo mediatico, battaglie di Francesco Paolo Sisto, segnano la rotta del governo. E le anticipo un’altra cosa: vogliamo intervenire sulla riforma del traffico di influenze e al più presto sul regime delle intercettazioni. Su queste battaglie si costruisce il dna di FI e su queste iniziative non retrocediamo di un passo. Il segreto di Stato opposto sulla vicenda Autogrill è inquietante. Una trasmissione Rai come Report dovrebbe chiarire i misteri esistenti, non crearne di nuovi. È una vicenda strana e dai contorni opachi, se è stato necessario il Segreto di Stato. Speriamo di capirne qualcosa di più.

Può essere anche tolto, il segreto di Stato. Con una iniziativa del governo.
Serve un provvedimento del governo, valuterà la presidente Meloni.

L’idea della federazione Forza Italia – Lega non c’è più?
Non è il momento di fare alchimie. Ognuno rimanga saldo nella propria identità, per il bene del centrodestra.

Carlo Calenda verrà a Palazzo Chigi a portare le sue idee sulla manovra, è un’apertura di credito?
Se lo ricorda Laoconte, no? Timeo Danaos et dona ferente, la mattina si trovarono a Troja il cavallo dei Greci. Attenzione: da certe fonti non bisogna accettare niente. Abbiamo l’esperienza e la capacità di leggere i fenomeni della politica. E anche di capire qualcuno che pensa di essere un “fenomeno”.

 

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