Prima della Scala, sul palco Reale no bastano le sedie

Brunella Giovara La Repubblica 8 dicembre 2022
Prima della Scala, nel palco mai così reale trionfa il presidente Mattarella
La diplomazia ha trovato la quadra: perché da anni non si vedeva una tale presenza di personalità al Piermarini. Con il presidente “due delle sette donne più potenti del mondo”, Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni

 

Alla fine, trovata la quadra, quasi un attimo prima del su il sipario. E almeno per l’esecuzione degli inni pre-opera, ecco risolto il rebus di chi siede e soprattutto dove, nel palco reale. Che è bello grande di suo, ma causa sovraffollamento di alte cariche, rischiava di essere troppo angusto per contenerle tutte. E quindi vari esperti di vario livello tra Roma, Milano e Bruxelles, al lavoro per un paio di giorni a risolvere il rompicapo diplomatico. E infine – aggiunta una poltrona in prima fila alle quattro previste – ecco in posizione centrale il presidente Mattarella, e alla sua destra la signora Von der Leyen, presidente della Commissione europea. E quindi il padrone di casa, il sindaco Beppe Sala. E dall’altra parte, Mattarella ha Ignazio La Russa, presidente del Senato, e la premier Giorgia Meloni, che è rimasta quindi un po’ stretta verso la colonna. Gli altri, tutti dietro, e pazienza.

Non capitava da anni che quel palco vedesse un tale incrocio di presidenti, anche perché di solito alla Prima scaligera ci va o il presidente della Repubblica o il capo del governo, a parte una eccezione Napolitano-Monti, non si ricordano precedenti. E meno male che non si è presentato il presidente della Camera Fontana, perché anche per lui sarebbe servita almeno una seggiolina. I ministri? Urso, Sangiuliano, Bernini, sparpagliati altrove, ma non nel palco reale, ché non ci sarebbero stati. Quindi, in seconda fila, ecco Chiara Bazoli, compagna del sindaco, e Laura Mattarella, e il compagno della Meloni, il giornalista Andrea Giambruno. E un passo più indietro, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, con la moglie.

Comunque, su quel palco ci sono infine “due delle sette donne più potenti del mondo”, ha spiegato Sala, citando la classifica di Forbes che vede Von der Leyen al primo e Meloni al settimo. Un bel concentrato di potere, quindi, affacciato sullo spettacolare cuscino ricadente di fiori bianchi – rose e ellebori, ripiantabili e quindi green – che adornava il palco. In un palco laterale, la senatrice Liliana Segre, sorridente, con la sua scorta. E per evitare incroci pericolosi, la candidata in corsa per la guida della Lombardia Letizia Moratti ha scelto di non essere alla Scala, ma a San Vittore, per la Prima diffusa, dove ha incontrato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. E non c’era il candidato del centrosinistra, Pierfrancesco Majorino, assente causa impegno elettorale a Mantova.

Così, nessuno si è pestato i piedi, e anzi tutti in piedi, con gli applausi lunghi 5 minuti verso il palco reale, ed erano tutti per il presidente Mattarella. Una mano sul cuore, a ringraziare l’omaggio affettuoso di Milano, ricordando che lo scorso anno era stato salutato con accorate richieste di bis, per incoraggiarlo al secondo mandato. “L’auspicio dello scorso anno si è avverato – ha detto il maestro Chailly al cospetto di Mattarella – è tornato a Milano, alla Scala che lo ha accolto con l’affetto di sempre”. “Un’opera di un fascino irresistibile, coinvolgente al massimo”, lo ha ricambiato il Presidente. Non un semplice scambio di cortesie, piuttosto la prova di una stima reciproca. E sul vero protagonista della serata, a giudicare dagli applausi diretti verso il palco reale, ha parlato il sindaco: “Anche se un po’ ce lo aspettavamo, rimaniamo sempre stupiti da questo grande calore verso il nostro Presidente”. Della cosa si è invece come stupita Von der Leyen, che secondo Beppe Sala “è rimasta colpita” dal tributo, la platea e i palchi, tutti in piedi, gli sguardi rivolti tutti a lui, e solo a lui”.

 

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