Nelle mani dello stratega di FdI, Merlino jr, le carte segrete di Gladio e P2

Gianluca Di Feo La Repubblica 13 dicembre 2022
Merlino jr ai piani alti del MiBac
Nelle mani dello stratega di FdI le carte segrete di Gladio e P2
Il ruolo del padre Mario Il ministero si occupa di desecretare gli atti delle stragi

Gennaro Sangiuliano lo ha insediato alla guida della segreteria tecnica del ministero dei Beni Culturali, ma quella di Emanuele Merlino è soprattutto una figura politica. Non solo per gli incarichi rivestiti in Fratelli d’Italia, che lo hanno visto dal 2019 coordinatore cultura nel Lazio e poi oratore sul palco dell’ultima conferenza del partito. Merlino è molto di più: è lo stratega del kulturkampf di Giorgia Meloni, che ha teorizzato in un documento intitolato “Controegemonia”:

«Gli intellettuali d’area sono quelli che poi creano suggestioni, vengono intervistati e possono rappresentare il partito, o le idee a noi vicine, ovunque sia necessario ma per farlo devono acquisire una visibilità che i media mainstream non concedono. Possiamo continuare a subire passivamente gli insulti dei grandi intellettuali di sinistra e le loro esternazioni sui giornali e in televisione? FdI è in crescita, perché rappresenta le idee degli italiani. Il successo straordinario di Io sono Giorgia dimostra, oltre il valore della nostra leader, che c’è voglia di idee di destra. Per questo è necessario proporre un’alternativa alla narrazione dominante, dando spazio e visibilità ai nostri autori. Ribaltiamo il tavolo e costruiamo un’alternativa. Dobbiamo farlo e, finalmente, possiamo farlo».

Emanuele Merlino, 44 anni, è il figlio di Mario, esponente di Avanguardia Nazionale e poi fondatore del circolo anarchico XXII Marzo in cui militava Pietro Valpreda: il cuore delle prime istruttorie sulla strage di Piazza Fontana. Mario Merlino venne indicato come un neofascista infiltrato e una sorta di agente provocatore: è stato condannato per associazione per delinquere nelle prime due sentenze sull’eccidio e poi assolto con formula definitiva. Una vicenda che – come ha rivelato Massimo Pisa su queste pagine – è riemersa dal passato in una recente indagine della procura di Brescia, in cui Merlino senior risulta interrogato come teste ancora nel 2019.

Padre e figlio hanno esistenze differenti. Ma ora l’incarico al ministero potrebbe portare Emanuele Merlino a occuparsi della stagione giudiziaria di cui Mario è stato protagonista. Il ministero ha un ruolo nella desecretazione degli atti sulle stragi, gestita presso l’Archivio Centrale di Stato da un comitato che rappresenta associazioni delle vittime e istituzioni. La presidenza del comitato era stata affidata proprio al responsabile dell’Archivio, che dipende dal MiBac. Un anno fa le polemiche sulla nomina di Andrea De Pasquale, contestato per le dichiarazioni in favore di Pino Rauti, avevano spinto Mario Draghi a sostituirlo con il segretario generale di Palazzo Chigi. Emanuele Merlino invece ha definito il lavoro di De Pasquale «davvero eccezionale».

Starà alla premier Meloni indicare le nuove responsabilità sulla desecretazione: resteranno alla presidenza del Consiglio o torneranno al ministero di Sangiuliano? Sul tavolo c’è l’esame di centinaia di faldoni sulla P2 e su Gladio, provenienti dai depositi dei servizi segreti: il capitolo più oscuro della nostra storia. «Ricordare è fondamentale – ha detto Emanuele Merlino dal palco di FdI – perché se non sappiamo chi siamo non sappiamo nemmeno dove vogliamo andare, che cosa vogliamo fare».

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