Michele Serra La Repubblica 14 dicembre 2022
O fai il giocatore o fai l’arbitro
Il Pd avrebbe dovuto mettere al centro altre questioni e mandare a quel paese l’agenda Draghi. Un disoccupato del Sud, come potrebbe entusiasmarsi per un banchiere e un gruppo competente, ma di tecnocrazia finanziaria?”.
Lo dice (intervistato da Giovanna Casadio) il senatore del Pd, nonché virologo, Andrea Crisanti, credo non sospettabile di simpatizzare per i centri sociali.
Manifesto totale ammirazione per la sintesi. Non si poteva dire meglio. È lo schiacciamento del Pd sul concetto di “responsabilità” che ha rischiato di ucciderlo politicamente. Come se un giocatore decidesse – non richiesto – di fare l’arbitro. Nel nostro ordinamento l’arbitro è uno solo, il Quirinale. I partiti, lo dice il nome stesso, sono di parte. Sono i giocatori. Chissà se il Pd ne ha finalmente preso atto, di essere solamente un giocatore, dunque costretto a una parte del campo… A meno di decidere che il disoccupato del Sud (e altre figure sociali poco rappresentate al Forum di Cernobbio) sia appannaggio esclusivo del cosiddetto populismo, mi sembra evidente che il senatore Cristanti coglie nel segno. C’è, nella sinistra, una vocazione al Welfare (per esempio alla sanità pubblica) e alla redistribuzione della ricchezza, e dei diritti, senza la quale la sinistra, molto semplicemente, non serve. È inutile.
Diventa solo un ricordo, o una zavorra.
Un souvenir ottocentesco e novecentesco.
Non ce lo ha ordinato il medico, di mantenere in vita una sinistra. Ma se si decide che vale la pena, con tutto il rispetto per Draghi e l’agenda Draghi, da chi e da che cosa dovrebbe ripartire, la sinistra, se non dalla propria funzione storica?