Il sogno del Marocco, quel che resta di un brutto Mondiale

Karima Moual La Repubblica 15 dicembre 2022
Marocco, il sogno inizia qui
Non era una partita facile, ma era un sogno troppo grande fatto di molti pezzi e ieri dal cuore di Marrakesh, si percepiva l’ansia per una grande sfida che in questo campionato aveva coinvolto a sé molte energie e sentimenti.

 

«Abbiamo perso con dignità, lottando come leoni senza mai arretrare» dice Mohamed con gli occhi lucidi indossando la maglia della nazionale marocchina. Ha solo più un filo di voce, ormai rauca per quanto ha gridato per tutta la partita ogni volta che i leoni dell’Atlas andavano in attacco. Siiir Siiir Siiir ,( vai, vai, vai), ma non c’è stato più niente da fare.
Una delle partite migliori giocate, con molte azioni di attacco, eppure quella palla non è riuscita mai ad entrare in rete, si analizza dopo la partita.
«Alhamdulillah . Grazie a Dio. Bisogna anche saper perdere, riconoscendo i traguardi portati a termine». Ci si consola così, perché poi nella tradizione arabo-islamica, la gratitudine, l’umiltà e la sottomissione al destino è sempre il miglior balsamo per superare ogni sconfitta o ostacolo.
Eppure, sono tanti i marocchini che, esaltati da questo mondiale, hanno difficoltà a spegnere un fuoco che partita dopo l’altra era diventato indomabile. Lo si percepiva nelle strade già dal mattino, tra le vie della Medina, la piazza di Jamaa El Fna a Marrakesh, allestita in fretta e furia per un appuntamento che non si voleva perdere per niente al mondo. Aria di grande festa in tutto il Marocco, ma anche tanta ansia, perché si era consapevoli di giocare ancora una volta con la Storia, potendo salire un gradino ancora più in alto.
«Dicono che abbiamo scritto un pezzetto di storia» dice la signora Fatima venuta con la famiglia a seguire la partita in una delle caffetterie della città. È tutto pieno.
Tutti con il fiato sospeso, a seguire passo dopo l’altro quello che ormai sentono come un loro “destino”.
Si ride, si scherza e non si parla d’altro qui.
«Con tutto quello che succede nel mondo, avevamo bisogno di una distrazione, e questa nazionale ci hafatto del gran bene, che Allah li benedica. Ora il mondo sa comunque dove possiamo arrivare. Siamo tanto orgogliosi anche per questo. Hanno imparato un po’ a conoscerci e forse anche ad amarci per quanta passione e amore riusciamo a fare quando crediamo in qualcosa». La piazza araba, quella africana, quella della diaspora era per il Marocco, che pian piano è riuscito a coinvolgere sempre più tifosi un po’ da ovunque, perché ha effettivamente dato il tocco magico a questo Mondiale, sorprendendo un po’ tutti. Insomma nessuno avrebbe scommesso che i leoni dell’Atlas sarebbero arrivati fin qui. Driss dietro il banco intento a servire te’ alla menta ma con gli occhi puntati al monitor per tutto il tempo della partita adesso prova a respirare: «Quanta sofferenza, eppure ci abbiamo creduto e forse è questo il segreto di essere arrivati fin qui, alla semifinale sfidando una squadra come la Francia. Andrò a dormire un soffio nel cuore ma devo dormire come tanti altri che quello che abbiamo fatto è già straordinario».
È finita qui? «Nemmeno per sogno» spiega Yasmine, 20 anni, anche lei tra le tante ragazze e donne che hanno animato le caffetterie, le piazze e le strade del Marocco.
Mai come in questo mondiale si è vista una presenza femminile così imponente, a dimostrazione che qualcosa è cambiato in questi anni.
Che significa che non è finita? «Che quello che è successo è solo una scintilla. Siamo solo agli inizi. So che può sembrare tutto relegato al calcio, ma non è così».
Forse ha ragione lei, ci sono tante cose che questo pallone a scatenato, con riflessioni e sentimenti dei più disparati. Quel che è certo, e che questo di storia evidenzia un mondo in movimento ed in pieno cambiamento. Non è più il mondo dei nonni e dei genitori per troppo tempo in ombra, ma quello della rivalsa, che pian piano avanza e sprigiona speranza.
Forse è tutta lì l’esaltazione, è quel tifo così incontenibile che a macchia d’olio si è portato dietro mol

 

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