Il Pd a Strasburgo, un’armata Brancaleone, ognuno va per conto suo

Salvatore Cannavò il Fatto Quotidiano 16 dicembre 2022
Ecco tutti i voti del Pd a favore del Qatar
24 novembre L’aula si esprime sui legami con Doha. Benifei dice di aver dato indicazioni contro l’emirato. Ma i compagni si sono spaccati

 

Il  Pd, che fa parte del gruppo Socialisti & Democratici, ha sostenuto finora di non avere nulla da rimproverarsi sulle votazioni parlamentari relative al Qatar. Il capogruppo al Parlamento europeo, Brando Benifei, che le carte dei Servizi segreti belgi indicano come facente parte del “gruppo di supporto” dei tre italiani (Andrea Cozzolino, Antonio Panzeri e Francesco Giorgi) che sarebbero collegati ai Servizi marocchini (l’altro nome è Alessandra Moretti), sostiene di avere la coscienza a posto avendo portato il suo gruppo a votare gli emendamenti più agguerriti contro il Qatar, quelli presentati da Left “addirittura contro la linea dei S&D”. Stessa posizione da parte di Moretti e di Cozzolino, il quale rivendica le proprie posizioni come legittimamente politiche. Lo scorso 11 dicembre, però, uno dei dirigenti più importanti del Pd, Andrea Orlando, si chiedeva “come mai i vertici del gruppo socialista al Parlamento europeo hanno detto di no alla proposta del gruppo Left di discutere una mozione sul Qatar? E se sì, perché?”. Si tratta della proposta della leader di Left a Strasburgo, Manon Aubry, che chiedeva di inserire nell’agenda la discussione sul Qatar. La proposta passa per soli 16 voti, 181 a favore e 165 contro.

Ma tra i contrari c’è quasi tutto il gruppo del Pd con Bartolo, Gualmini, Majorino, Moretti, Picierno, Variati. Unici a votare a favore della proposta, che passerà, l’ex magistrato Franco Roberti e Massimiliano Smeriglio, mentre Giuliano Pisapia si astiene. Brando Benifei non c’è, non presente al Parlamento europeo per “impegni di partito”. “C’era la direzione nazionale” spiega, che in realtà è il 24 mentre qui siamo ancora al 21 novembre. Vista l’assenza, quindi, la linea dura non colpisce nel segno. Il succo delle votazioni si svolgerà in effetti il 24 novembre. A dare battaglia è soprattutto Manon Aubry.

L’EMENDAMENTO 23, a sua firma, chiede la condanna della “mancata osservanza da parte del Qatar della sua responsabilità primaria di tutelare i diritti umani e i diritti dei lavoratori migranti”. Viene respinto con 283 voti contro e 253 afavore. IlPdvotaafavore, ma Moretti, Variati e Gualmini votano contro e Cozzolino si astiene. Benifei, come abbiamo visto, non c’è.

SULL’EMENDAMENTO 24, ancora di Aubry, che “esorta il Qatar ad adottare misure immediate e durature per tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori migranti e a garantire loro l’accesso alla giustizia”, viene respinto con 284 voti contrari e 247 a favore. Anche qui il Pd è spaccato: Majorino, Picierno, Roberti, Bartolo sono favorevoli, Moretti, Cozzolino, Variati, Gualmini contrari insieme a gran parte del gruppo S&D tra cui, ovviamente, Kaili e Tarabella. Il Pd vota a favore dell’emendamento Aubry numero 25 che chiede di “smantellare le restanti componenti del sistema della kafala (questo viene approvato, ma il Pd vota contro e Cozzolino si astiene).

L’EMENDAMENTO 9 è a firma di Ernest Urtasun a nome del gruppo dei Verdi. Si invitano gli Stati membri della Ue a esercitare pressioni sulla Uefa e sulla Fifa per introdurre “procedure democratiche e trasparenti per l’assegnazione delle Coppe del mondo di calcio”. L’emendamento è approvato con il voto favorevole di Bartolo, Majorino, Picierno, Roberti e Tinagli, mentre Cozzolino, Moretti e Gualmini votano contro (ancora con Kaili e Tarabella).

L’EMENDAMENTO 28 di Aubry “condanna fermamente la Fifa per la sua significativa responsabilità nelle diffuse e gravi violazioni dei diritti umani verificatesi in Qatar in relazione alla Coppa del mondo” e anche questo viene respinto con il Pd che vota contro tranne Pierfrancesco Majorino. Le cose sono leggermente diverse nel caso del 29, sempre di Aubry, che “condanna fermamente la Fifa per aver messo a tacere, con sanzioni e minacce, le squadre di calcio e i giocatori che volevano esprimersi contro l’oppressione delle persone Lgbtq indossando la fascia con la scritta `One Love”. Respinto anche questo, con il voto di gran parte del S&D e del Pd tranne il solito Majorino e stavolta anche di Moretti, mentre Cozzolino si astiene. Il Pd vota contro anche all’emendamento 30 che condanna la Fifa, il Qatar e le imprese che partecipano all’organizzazione della Coppa del mondo per l’enorme impronta ambientale e climatica dell’evento. In questo caso, Moretti e Cozzolino si astengono. E si astengono anche sull’emendamento numero 7, a firma dei Verdi, che “esorta le autorità del Qatar a condurre un’indagine esaustiva sulle morti dei lavoratori migranti”. Viene approvato, ma stavolta Moretti e Cozzolino si astengono.

ANCORA ASTENSIONE sul 42, di Aubry, che mira a sostenere la campagna”Payup Fifa” e chiede che la federazione internazionale “le cui entrate grazie alla Coppa del mondo del 2022 sono stimate in 6,4 miliardi di dollari , accantoni 420 milioni di euro per compensare i danni subiti dai lavoratori migranti”. Viene respinto, tutto il Pd è contrario, ma Moretti e Cozzolino si astengono. IL NUMERO 38, ancora Aubry, chiede per le imprese delle clausole di responsabilità civile “che consentano alle vittime di accedere alla giustizia, anche invertendo l’onere della prova”. Viene respinto, ma il Pd vota a favore tranne Gualmini e Variati che sono contrari.

CON IL 43 Aubry invita a deplorare “vivamente la presenza di personalità politiche di spicco dell’Ue e degli Stati membri alla Coppa del mondo” e invita tutte le personalità politiche di spicco dell’Unione europea e degli Stati membri “a procedere a un boicottaggio diplomatico della Coppa del mondo”. Viene respinto, tutto il Pd vota contro tranne Majorino. E lo stesso avviene con il numero 45 con cui, ancora Aubry, “invita l’Unione europea a dimostrare la propria leadership nel raggiungimento di un accordo internazionale che stabilisca le condizioni ambientali e in materia di diritti umani per l’assegnazione e l’organizzazione di eventi sportivi internazionali”. Respinto, tutto il Pd contro tranne Majorino. Benifei al nostro giornale ha assicurato, nonostante l’assenza, per tutta la settimana, di aver dettato una linea dura, di aver presentato interrogazioni contro il Qatar sostenendo che “più di così non potevamo fare”. È probabile. Ma il Pd in quella settimana così delicata ha dimostrato di avere molte più linee sulla vicenda e come minimo di essere allo sbando.

 

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