Panzeri, Kaili, Giorgi e il ruolo dei servizi segreti

Gianluca Mercuri Corriere della Sera 15 dicembre 2022
Qatargate, il punto sull’inchiesta: Panzeri, Kaili, Giorgi e il ruolo dei servizi segreti
I nuovi elementi dell’inchiesta sulla rete di corruzione di funzionari dell’Europarlamento


Dall’inchiesta sulla rete di corruzione di funzionari dell’Europarlamento messa in piedi, secondo i riscontri clamorosi della magistratura belga, dal Qatar (e dal Marocco) continuano a emergere ogni giorno nuovi particolari.

Punto per punto:

• Anzitutto un recap Tutto è cominciato venerdì scorso, quando la procura federale belga ha arrestato con l’accusa di associazione a delinquere, riciclaggio di denaro e corruzione l’ex eurodeputato del Pd (ora in Articolo 1) Antonio Panzeri, la vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili (socialista greca, ora rimossa dall’incarico), suo padre e il suo compagno italiano Francesco Giorgi (ex assistente di Panzeri), la moglie e la figlia di Panzeri (ai domiciliari in Italia: la prossima settimana si decide sulla consegna ai belgi), il segretario dell’ong No peace without justice Niccolò Figà Talamanca e il capo della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini (tornato in libertà il giorno dopo).

• L’accusa Secondo i magistrati guidati dal giudice istruttore Michel Claise, specializzato in reati finanziari, la rete venuta alla luce agiva per promuovere l’immagine del Qatar e del Marocco. Nel caso dell’emirato, l’obiettivo era anche — soprattutto — ottenere un sistema di concessione dei visti più agile. Ieri l’Europarlamento ha bloccato ogni discussione sui visti anche per il Bahrein.

• La maxi mazzetta da 1 milione e mezzo Gli inquirenti hanno trovato 600 mila euro nel residence di Panzeri, altri 600 mila nel trolley del padre di Eva Kaili in fuga dall’albergo, 150 mila in casa di Kaili e Giorgi — i due stanno insieme — e altre somme nelle abitazioni lombarde di Giorgi e Panzeri. E ora le ultime novità.

• Kaili scarica Giorgi? Sembra emergere, scrive da Bruxelles Giuseppe Guastella, una precisa strategia della politica greca per prendere le distanze dal compagno. L’avvocato di Kaili, in pratica, ha detto che i mucchi di soldi trovati — anche nel trolley del padre di Kaili — erano di Giorgi, e che Kaili «non si ritiene colpevole e si dichiara innocente». L’udienza di convalida del suo arresto è stata rinviata al 22 dicembre.

• Panzeri e Giorgi restano in carcere L’ex eurodeputato e il suo ex assistente resteranno ancora in carcere per almeno un mese, mentre il quarto fermato, Nicolò Figà-Talamanca, è stato liberato ma dovrà portare il braccialetto elettronico. Il ruolo di Panzeri appare sempre più centrale: era lui, scrive Marco Imarisio, a invitare decine di persone ai ricevimenti più importanti dell’ambasciata qatariota.

• Il ruolo dei servizi segreti È stata l’intelligence belga, rivela Giuseppe, ad avviare l’inchiesta e a imbottire di microspie la casa di Panzeri. Da notare che i servizi hanno chiesto una mano ai colleghi di cinque Paesi, ma non agli italiani. Quando poi hanno appurato che non era un caso di sicurezza nazionale, hanno passato tutto alla magistratura.

• «Decine di deputati nel mirino» I pm di Milano, che collaborano con i belgi, parlano di europarlamentari a «libro paga», lasciando immaginare una rete molto ampia. Secondo la stampa greca, sarebbero nel mirino «oltre 60 eurodeputati», la maggior parte socialisti e popolari, ma anche dei «nuovi partiti della destra».

• Cosa ha detto Meloni Una vicenda dai contorni «devastanti», su cui va fatta «piena luce». Così la presidente del Consiglio ha parlato per la prima volta dell’inchiesta. «Lo scenario è preoccupante, le notizie che escono raccontano qualcosa che non avremmo mai immaginato e di fronte a questo tipo di cose ci deve essere una reazione, serve che si vada fino in fondo, senza fare sconti, perché ne va della credibilità dell’Ue e delle nostre nazioni», ha detto giovedì Meloni, arrivando a Bruxelles per il Consiglio europeo.

 

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