Gianni Brera il romanzo dello sport

Antonio Dipollina La Repubblica 20 dicembre 2022
Gianni Brera il romanzo dello sport
Lo ha riproposto ieri Rai Storia, si recupera su RaiPlay ed è un buonissimo modo per ricordare Gianni Brera: trent’anni esatti dalla scomparsa, in una notte assurda per un incidente atroce, un rimpianto obbligato e fuori schema per chi gli era vicino.

 

E che partecipa attivamente con testimonianze che non annoiano mai in questo Gianni Brera: il libero della Bassa,
doc di qualche anno fa firmato da Daniele Ongaro e con la regia di Graziano Conversano.
Non è un lavoro di maniera, bensì un racconto partecipe e con passaggi di perfezione soprattutto nel tracciare la linearità, per quanto dirompente, del cammino breriano dai primi approcci al giornalismo d’epoca — direttore della Gazzetta dello Sport a trent’anni… — alconsolidamento della figura di giornalista sportivo e non solo più apprezzato d’Italia, con migliaia di lettori che si spostavano da un giornale all’altro, in ultimoRepubblica, inseguendo la firma, credendoci ciecamente e soprattutto sapendo che mai si sarebbe rimasti delusi.
La personalità debordante e i modi e toni assai decisi nel perseguire il sé stesso letterario, giornalistico, appassionato di sport allo stato puro viene raccontata da amici e viaggiatori dello stesso viaggio.
Andrea Maietti cita un fantastico aneddoto, con il serissimo professore di letteratura che all’esame chiede: chi è il più grande scrittore italiano vivente?
Maietti risponde: Gianni Brera. E il docente lo guarda: lei è matto, ma laperdóno perché lo leggo anch’io.
Ci sono Gianni Mura — folgoranti certe sintesi lessicali nel descrivere — c’è il biografo Claudio Rinaldi.
E poi le immagini del tempo, il Brera televisivo (due minuti con Beppe Viola che valgono tutto). Da segnalare, anche a chi è convinto di ricordare tutto: il doc ha comunque una sorpresa e un inedito in più, da raccontare e mostrare, in linea con un personaggio impossibile da circoscrivere, da sempre.
*** Obbligatorio, nel ricordo di Lando Buzzanca, cercare su eBay fumetti licenziosi omonimi degli anni Settanta e trovare il modo per rivedere il film L’arbitro,un’apparente parodia calcistica, in realtà un film psichedelico come pochi.

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