Anche Cuperlo per la segreteria Pd. Misiani con Schlein

Marina Della Croce il Manifesto 24 dicembre 2022
Anche Cuperlo per la segreteria Pd. Misiani con Schlein
«È in gioco l’esistenza stessa del partito» dice il deputato triestino scendendo in campo. Bonaccini: «La gente normale non comprende i tempi lunghi»


«Mi candido per la segreteria. Non mi sostengono potentati, ma la consapevolezza che è in gioco l’esistenza del Pd». Con queste parole Gianni Cuperlo, presidente della Fondazione dem e deputato, si candida alla segreteria del Partito democratico. Cuperlo è stato l’ultimo segretario della Federazione giovanile comunista. Oggi ha sessant’anni, ha partecipato alla fondazione del Pd. Non è la prima volta che concorre per questa carica. Ci provò anche alle primarie del 2013, quelle che incoronarono Matteo Renzi. «Ci sarò con umiltà – dice Cuperlo – Perché in discussione questa volta è l’esistenza del Pd. Non pesano solo la sconfitta e i sondaggi, ma il non aver mai voluto discutere la perdita di sei milioni di voti dal 2008».

Il suo nome va ad affiancarsi a quello di Stefano Bonaccini, Paola De Micheli, Elly Schlein. La gara sta scombinando l’ordine dato, costruendo alleanze trasversali rispetto alle correnti. Ultima in ordine di tempo quella della vicepresidente del parlamento europeo Pina Picierno, che sosterrà Bonaccini pur essendo esponente di AreaDem, la corrente di Dario Franceschini che invece si è schierato fin da subito con Schlein. Come lei, aveva fatto Piero Fassino, anche lui passato con Bonaccini da AreaDem.

Enrico Letta ha assicurato in tempi non sospetti che non avrebbe fatto alcun endorsement, mentre ieri si è appreso che il responsabile per il programma dell’ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna sarò Antonio Misiani, attuale responsabile economico del partito e considerato vicino ad Andrea Orlando. Prima di lui, Schlein aveva imbarcato nella sua squadra anche Francesco Boccia, che attualmente si occupa di enti locali e che viene considerato il gran pontiere tra dem e Movimento 5 Stelle, come responsabile della mozione.

«C’è il rischio di una deriva greca o francese del Pd, devo farlo anche se la ragione me lo sconsiglia – spiega ancora Cuperlo a Huffington Post – Ci ho riflettuto, so benissimo che ci sono due candidature favorite, ma è un congresso talmente importante che nella prima fase, quella dove a votare saranno gli iscritti, chi ha delle idee sul dopo credo abbia persino il dovere di esporle e discuterle». Ieri Stefano Bonaccini ha rigettato le richieste di anticipare le primarie. «L’avevo chiesto mesi fa ma avevo poca gente intorno a me – ha affermato Bonaccini – Avevo ragione, avremmo dovuto fare molto più in fretta. Ma in questo momento mi pare difficile andar a cambiare, a poche settimane dai congressi e alla luce del fatto che in Lombardia e Lazio ci sono le regionali». Poi ha criticato la road map decisa da Letta, un percorso che doveva servire a scandire il ritmo di un processo costituente e della rigenerazione del Pd, dicendo che servono «tempi più normali per non passare come marziani». «Una volta che avremo svolto il congresso e ci sarà un nuovo segretario o una nuova segretaria, per il futuro bisognerà cambiare queste regole – ha detto Bonaccini – La gente normale non comprende come può essere possibile che ci si metta sei mesi per fare un Congresso di un partito».

 

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