La “linea blu” di Conte per il Lazio: Bianchi candidata, malumori M5S

Niccolò Carratelli La Stampa 28 dicembre 2022
La “linea blu” di Conte per il Lazio: Bianchi candidata, malumori M5S
Il presidente M5s sceglie la conduttrice: “Incarna i nostri valori”. Polemica dal Pd: “Ora deve lasciare il programma Rai”

 

Voleva una donna, una giornalista, un volto televisivo, una candidata civica con forti radici ambientaliste. Alla fine, non senza fatica, Giuseppe Conte ha trovato la persona che cercava. Donatella Bianchi, da molti anni conduttrice di Linea blu su Rai1 e già presidente del Wwf, correrà per la presidenza della Regione Lazio con il simbolo del Movimento 5 stelle. «Incarna perfettamente i nostri valori, rappresenta al meglio il nostro programma politico, sociale ed ambientale», assicura Conte.

A quattro giorni da Capodanno, quindi, il presidente M5s risolve il rebus che si trascinava da settimane: una decisione non più rinviabile a un mese e mezzo dal voto e con gli avversari già schierati, a sinistra (Alessio D’Amato) e a destra (Francesco Rocca). Dopo aver provato a convincere altre due note giornaliste come Bianca Berlinguer e Luisella Costamagna, dopo aver smentito la suggestiva ipotesi di candidare l’attrice Sabrina Ferilli, il nome buono è stato tenuto segreto fino all’ultimo. Già chiamata da Conte, nel 2020, a far parte della task force per il rilancio dell’Italia nella cosiddetta “fase 2” della crisi pandemica, Bianchi si è presa un tempo di riflessione prima di accettare la candidatura: la risposta è arrivata solo con gli auguri di Natale. Anche ai piani alti del Movimento, c’è chi lo ha scoperto nella tarda serata del giorno di Santo Stefano, a poche ore dall’annuncio, chi direttamente ieri mattina. Stesso discorso per gli alleati di “Coordinamento 2050”, la rete di sinistra guidata tra gli altri da Stefano Fassina e Loredana De Petris, ormai stabilmente alleata con i 5 stelle.

Ovviamente, nessuno si azzarda a esprimere il minimo dubbio sulla designazione fatta da Conte. «Bianchi è la persona giusta per interpretare i nostri principi e la nostra idea di un Lazio proiettato verso un futuro di sostenibilità, equità sociale, crescita e inclusività», dicono dal gruppo 5 stelle alla Pisana. Dove pure, non è un mistero, avrebbero preferito l’accordo elettorale con il Pd.

«Bella candidatura», taglia corto Roberta Lombardi, assessora uscente con la giunta Zingaretti, per evitare di dire davvero quello che pensa. Stato d’animo simile a quello di Valentina Corrado, coordinatrice regionale del Movimento, che pure mette a verbale il suo apprezzamento per la scelta di Bianchi, «la migliore per il Lazio, in grado di fare la differenza». La verità è che la decisione di Conte in molti l’hanno subita, senza avere voce in capitolo. «Nei prossimi giorni presenteremo la piattaforma programmatica messa a punto in queste settimane», fa sapere l’ex premier.

La neocandidata si limita diffondere una nota per ricordare che «transizione ecologica, salvaguardia ambientale e lotta alle disparità sociali hanno contraddistinto la mia vita professionale. Si tratta di valori non negoziabili – spiega – che giorno dopo giorno ho ritrovato nell’azione politica del Movimento 5 stelle e che sono alla base della proposta programmatica per il Lazio che ho condiviso con Giuseppe Conte». Nessun accenno esplicito al termovalorizzatore della discordia, ma è chiaro che la sua campagna elettorale ruoterà molto intorno al progetto del comune di Roma che ha diviso Pd e M5s.

Proprio dal Partito democratico arriva la prima polemica nei confronti di Bianchi: «Ora non può più condurre “Linea Blu”. Fa una scelta politica, che rispettiamo, ma è una scelta definitiva. La Rai non ha le porte girevoli», avverte il deputato Andrea Casu, segretario romano del Pd. A stretto giro, la senatrice M5s Alessandra Maiorino gli ricorda che «la storia del Pd è costellata di candidati giornalisti che, dopo aver ricoperto ruoli politici, poi sono tornati in Rai». Chiaro riferimento agli ex presidenti del Lazio Piero Badaloni e Piero Marrazzo.

Ma Bianchi, nata a La Spezia, non è solo una storica conduttrice Rai, è anche la presidente del Parco nazionale delle Cinque terre. Nominata, nell’agosto 2019, dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa (ora deputato M5s), dopo l’intesa con il presidente (di centrodestra) della Liguria Giovanni Toti. Il quale ora, di fatto, ne chiede le dimissioni: «Credo che un suo impegno nel Lazio, serio e a tempo pieno, sia incompatibile con un impegno a tempo pieno e serio nel Parco delle Cinque terre».

 

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