Cesare Zapperi Corriere della Sera 28 dicembre 2022
Msi, anche La Russa celebra l’anniversario. Il Pd: si dimetta
Dopo Isabella Rauti, anche il presidente del Senato ricorda l’anniversario della fondazione del Movimento sociale scatenando le critiche della sinistra
Non solo Isabella Rauti. Anche Ignazio La Russa ricorda il 76° anniversario dalla fondazione del Movimento sociale e la polemica si infiamma. Il Pd chiede le dimissioni di entrambi. A poca distanza dalla sottosegretaria alla Difesa, figlia di Pino Rauti, già segretario del Msi, anche il presidente del Senato su Instagram ha postato il suo ricordo familiare: «Nel ricordo di mio padre, che fu fra i fondatori del Movimento sociale italiano in Sicilia e che scelse il Msi per tutta la vita, la via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana».
La reazione a sinistra è stata durissima. «La Russa esalta il MSI, partito neofascista e i suoi fondatori. Il Presidente del Senato della Repubblica nata dalla Resistenza non può mortificare la Costituzione antifascista. Zero senso delle istituzioni. Svilita la seconda carica dello Stato. Si dimetta» l’attacco dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini. «Con tutto l`umano rispetto per i padri di Isabella Rauti e Ignazio La Russa le loro uscite nostalgiche verso il Msi sono gravi. Chi rappresenta le Istituzioni non può non ricordare che le radici democratiche del Paese e la nostra Costituzione sono antifasciste» la sottolineatura della capogruppo dei senatori dem Simona Malpezzi.
Netta Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane: «Si celebrano oggi i 75 anni dalla promulgazione della Costituzione repubblicana, l’affermazione della nostra democrazia antifascista. Eppure c’è chi ritiene di esaltare un altro anniversario – quello della fondazione del Msi – partito che, dopo la caduta del regime fascista, si è posto in continuità ideologica e politica con la Rsi, governo dei fascisti irriducibili che ha attivamente collaborato per la deportazione degli ebrei italiani. Grave che siano i portatori di alte cariche istituzionali a ribadirlo, legittimando quei sentimenti nostalgici».
Una prima risposta è arrivata dal senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo: «La sinistra, sempre piu’ lontana dalle esigenze e dai problemi degli italiani, nella sua ossessiva ricerca del nemico oggi lancia i suoi strali contro alcuni esponenti di FdI “colpevoli” di aver ricordato una pagina della storia repubblicana come la fondazione del Msi. Bisogna ricordare a chi oggi prova ridicolmente di mettere alla gogna importanti esponenti della nostra forza politica, che il Movimento sociale e’ stato un partito nato nell’Italia Repubblicana che ha caratterizzato la sua intera esistenza nell’ottica di una pacificazione nazionale, per il rispetto dei valori costituzionali e delle dinamiche parlamentari, per poi evolversi in Alleanza nazionale, già preconizzata anni prima da Almirante con il progetto della destra nazionale». Ma l’ex parlamentare pd Emanuele Fiano insiste: «Signori, in questi giorni l’esaltazione dell’Msi, partito fondato dai fascisti reduci di Salò, come Almirante e Romualdi, è ormai ai massimi livelli, qui la seconda carica dello Stato. Del quale ovviamente rispetto il ricordo del padre, ma non l’esaltazione dell’Msi. Un partito che sotto la guida di De Marsanich negli anni ‘50 sosteneva che rispetto al fascismo bisognava “Non rinnegare, non restaurare”».