Senza misure europee impossibile arginare i contagi

Antonella Viola La Stampa 29 dicembre 2022
Senza misure europee impossibile arginare i contagi
La Cina, infatti, ha sbagliato tutto o quasi

Per molto tempo, la Cina ha tenuto sotto controllo la pandemia attraverso regole severe, spesso disumane e certamente inaccettabili per la maggior parte dei cittadini occidentali. Le restrizioni, i tamponi di massa, gli isolamenti forzati e il lockdown prolungato hanno consentito al Paese di mantenere molto bassa la circolazione virale, al punto da spingere il governo a puntare ad un assurdo obiettivo, quello dello “zero-Covid”, così definito a indicare la volontà di rendere la Cina inaccessibile a un virus che, invece, non conosce frontiere. I lunghi anni di restrizioni hanno però logorato la popolazione, isolato il Paese e messo a dura prova ampi settori dell’economia. Dopo quasi tre anni di questa gestione, sulla spinta delle sempre più frequenti e pressanti proteste, a dicembre il governo cinese ha però drasticamente cambiato rotta: eliminate le restrizioni, i tamponi e persino il conteggio di positivi e decessi. E questa scelta irresponsabile sta causando un’ondata di contagi che spaventa tutto il mondo.

La Cina, infatti, ha sbagliato tutto o quasi. Nella gestione di una pandemia come quella che abbiamo vissuto esistono diverse fasi. All’inizio, in assenza di vaccini o farmaci, l’unica possibilità per tutelare la salute pubblica consiste nel puntare sulle misure di contenimento del contagio, più o meno come hanno fatto tutti i Paesi colpiti. Ma poi, con i vaccini disponibili, è necessario cambiare strategia e coinvolgere la popolazione in quella che deve diventare una campagna di vaccinazione di massa. E, una volta messa al sicuro la popolazione grazie ai vaccini, allentare gradualmente le misure restrittive, per sperare di tornare finalmente alla normalità.

In questi anni però la Cina non solo non è stata in grado di vaccinare un numero adeguato di cittadini, lasciando senza protezione gran parte della popolazione fragile, ma non ha neanche lavorato per garantirsi quei farmaci o quelle attrezzature ospedaliere che in questo momento sarebbero necessari. Se a questo si somma il fatto che la Cina ha utilizzato solo i suoi vaccini scarsamente efficienti, rifiutando quelli migliori di Pfizer e Moderna basati sulla tecnologia a mRNA, il quadro è completo: il virus è stato improvvisamente lasciato libero di diffondersi in una popolazione scarsamente vaccinata. E, ovviamente, sta contagiando milioni di persone al giorno. La Cina è quindi in ginocchio, nonostante il governo cerchi di nascondere la situazione drammatica, ma questa nuova ondata di contagi, con questi numeri così incredibili, potrebbe avere conseguenze ben oltre il confine cinese.

Il virus, lasciato circolare a questa velocità, continuerà a mutare e in assenza di un serrato monitoraggio delle varianti, il mondo rischia di ritrovarsi nuovamente travolto da un virus cambiato, che non è più riconosciuto dagli anticorpi generati dai vaccini o dalle infezioni precedenti. La scelta di effettuare tamponi a chi arriva dalla Cina in aereo è dunque giusta ma non sarà sufficiente a bloccare le eventuali nuove varianti. Troppe persone sfuggono al tampone perché arrivano con voli che fanno scalo in città europee e, soprattutto, abbiamo imparato che le misure prese da un solo Paese servono a poco: serve, invece, un’azione europea immediata e decisa per evitare che lo scenario peggiore possa diventare reale. Purtroppo, la pandemia non è finita.

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