Stefano Cappellini La Repubblica 3 gennaio 2023
Il leader 5S a Cortina nell’hotel a 5 Stelle: il classismo contro Conte e la lezione ai grillini
Le accuse al presidente del Movimento in vacanza sulle nevi: quell’idea pauperista che il lusso sia precluso a chi parla di giustizia sociale
Davvero con tutti gli argomenti per biasimare piroette e incoerenze di Giuseppe Conte c’è bisogno di attaccarsi al fatto che soggiorni in un hotel a cinque stelle di Cortina? Ma che accusa è? Diciamolo subito: un’accusa che qualifica, male, chi la avanza.
Dice: ma Conte difende i poveri e poi sta al grande albergo di Cortina. Un ragionamento mezzo Bagaglino e mezzo Giordano (Mario, non certo Bruno), che ricorda un po’ quello dei reazionari che negli anni Sessanta del secolo scorso incalzavano i conoscenti e militanti di sinistra: ma come, sei comunista e hai la macchina? Allora la tua macchina è mia!. E giù la risata del beota. Provate a guardare l’inevitabile rovescio del ragionamento: ha forse diritto a frequentare un hotel a cinque stelle solo chi non mette in dubbio la redistribuzione della ricchezza? Perfetto, ma allora chi punta il dito su Conte abbia il coraggio di finire il concetto: certe cose può permettersele solo un conservatore ricco, meglio ancora se di famiglia.
L’idea che il lusso debba essere precluso a chi ha idee di progresso e giustizia sociale è di un classismo spaventoso e di un pauperismo (per gli altri) miserabile. Che poi Conte di quelle idee sia un sincero paladino, beh, quella è un’altra storia e ognuno può farsi la sua opinione. Dice: eh, ma c’è comunque una questione di opportunità. L’opportunità è solo non spendere soldi rubati o sottratti al credito altrui (sia detto per placare subito quelli che “e allora lady Soumahoro?”).
Un cittadino che si senta rassicurato dal fatto che i denari di Conte riposino immobili sul suo corrente anziché sul buon materasso dell’albergo di Cortina è un ipocrita o uno scemo, anche se non si può escludere che abbia votato M5S in passato sulla base di convinzioni simili. Dice: eh ma infatti, i grillini su queste cose vanno sempre all’attacco, ora tocca a loro subire. Anche qui, però, bisognerebbe metterla al rovescio e vedere cioè la buona ragione di non imitarne la puerile propaganda, anzi per rallegrarsi che persino i più gonzi, forse, possano rendersi conto di quanto letame hanno gettato invano nel dibattito pubblico. Insieme alla solidarietà, a Conte si potrebbe recapitare la richiesta di utilizzare l’occasione per fare un po’ di educazione civica ai suoi elettori. Ma non siamo sicuri che accadrà: il civismo, in Italia, fa spesso perdere voti e Conte è uno di quelli che ha appreso meglio la lezione.