Gli aumenti di gas e benzina, la questione punto per punto

Gianluca Mercuri Corriere della Sera 4 gennaio 2023
Gli aumenti di gas e benzina
Ieri l’Arera  ha reso noto che la bolletta del gas per le famiglie ancora in regime di tutela aumenta del 23,3%, e che la spesa per il gas della famiglia tipo è stata di 1.866 euro

 

 

Ieri l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, più nota semplicemente come Autorità per l’energia) ha reso noto che la bolletta del gas per le famiglie ancora in regime di tutela aumenta del 23,3%, e che la spesa per il gas della famiglia tipo (che ha consumi medi di 1.400 metri cubi all’anno) è stata di 1.866 euro. Intanto, senza più lo sconto dovuto al taglio delle accise, la benzina vola a 2 euro al litro.

Punto per punto:

Come e perché scatta l’aumento?

A luglio, l’Arera ha deciso di cambiare cadenza e metodo di tariffazione del gas, separandoli da quelli della luce: anziché bollette trimestrali «ex ante», arrivano bollette mensili «ex post». La tariffa del gas viene stabilita il secondo giorno lavorativo del mese successivo a quello di riferimento. Quindi ieri, 3 gennaio, si è decisa la tariffa in base a prezzi e consumi di dicembre.

Qual è l’obiettivo di questa variazione?

L’obiettivo è intercettare subito tutte le iniziative, a livello sia nazionale sia europeo, che mirino a contenere i prezzi del gas.
Ma allora perché il prezzo del gas è calato e le bollette no? Lo ha spiegato il presidente di Arera, Stefano Besseghini, a Fabio Savelli: «Il prezzo è sceso solo a partire dal 17-18 dicembre, mentre nella prima metà del mese il valore si è tenuto strutturalmente alto attorno ai 135-140 euro a megawattora».

Quindi le prossime bollette saranno meno care?

Tenendo conto che il prezzo è sceso fino ai 76,3 euro a megawattora di ieri sul mercato europeo di riferimento, il Ttf di Amsteram, Besseghini propende per il sì: «È presumibile che se i prezzi si dovessero mantenere sui livelli attuali il mese di gennaio farà registrare una diminuzione delle tariffe». L’importante è che stia sotto gli 80 euro a megawattora.

Vuol dire che il nuovo sistema di calcolo sta funzionando?

A quanto pare sì, altrimenti il rincaro riferito a dicembre sarebbe stato ancora maggiore. Lo si è evitato, spiega Besseghini, proprio «perché abbiamo introdotto a luglio un nuovo metodo che aggiorna mensilmente le tariffe calcolando la media dei 30 giorni precedenti agganciandolo alla componente gas a copertura dei costi di approvvigionamento. Mentre prima questo avveniva su base trimestrale per cui l’impatto sul cliente non era immediato».

Cos’è il mercato tutelato?

È quello in cui le condizioni economiche e contrattuali sono regolate dall’Arera. Originariamente, la fine del mercato tutelato era prevista per il 1° gennaio 2023, ma il governo Meloni l’ha prorogata di un anno, allineandola alla scadenza fissata per il mercato elettrico. Attualmente, le famiglie ancora in condizioni di tutela-gas sono circa 7,3 milioni su un totale di 20,4 milioni, poco meno del 36%.

E cosa succede a chi è nel mercato libero?

Si tratta di 13 milioni di utenze, il 64% del totale.

Ancora Besseghini: «Dipende dal tipo di contratto stipulato con l’operatore, se incorpora un prezzo fisso o variabile, o se, come è nella stragrande maggioranza dei casi, quel prezzo è indicizzato a un listino, come il Psv italiano o il Ttf olandese. Ci sono clienti, tra questi milioni di italiani, che stanno usufruendo di prezzi più bassi del mercato, altri che invece sono rimasti scottati. Ma è chiaro che se il prezzo scende sul mercato sono i primi a giovarsene in bolletta».
Il clima conta? Conta, eccome: «Le temperature miti di queste settimane ci stanno aiutando molto di più della geopolitica. Nelle prime due settimane di dicembre le temperature erano più rigide e il prezzo del metano era alto perché gli operatori di mercato non potevano escludere che restasse tale. Poi sono salite e ora il grande lavoro fatto sugli stoccaggi di metano ci permette di essere relativamente più sereni. Perché abbiamo i depositi pieni di gas all’84%, l’anno scorso in questo stesso periodo eravamo al 68%. Se le temperature restassero queste potremmo non intaccare troppo i depositi». E i riflessi positivi sui prezzi sarebbero quasi automatici.

Ci sono altri fattori che pesano?

Come ricorda Fabio Savelli, «sta funzionando il risparmio energetico stabilito dal precedente governo che ha accorciato la stagione dei riscaldamenti di due settimane riducendo di un grado le temperature nelle abitazioni a consumo centralizzato».

E l’elettricità?

Secondo l’Arera, grazie al calo delle quotazioni all’ingrosso dei prezzi energetici e agli interventi del nuovo governo, «nel primo trimestre del nuovo anno il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per una famiglia tipo in mercato tutelato scenderà del 19,5% rispetto al trimestre precedente».

La benzina, invece…

La benzina è il primo guaio del 2023 per il governo Meloni, che non ha prorogato il taglio delle accise sui carburanti scaduto il 31 dicembre: uno sconto che, nel 2022, aveva fatto scendere il prezzo alla pompa prima di 30,5 centesimi e poi di 18 centesimi al litro. Il risultato è che la benzina vola fino ai 2 euro al litro. L’aumento — unito a quelli dei pedaggi autostradali (+ 2% sulla rete Aspi), delle polizze Rc auto e dei biglietti dei mezzi pubblici nelle grandi città — ha anche inevitabili effetti politici (qui tutti gli aumenti del 2023 analizzati da Alessia Conzonato ed Enrico Marro).

Il risveglio delle opposizioni

Dopo la battaglia sulla legge di Bilancio, l’ondata di aumenti fa scatenare le opposizioni in quella che negli ultimi dieci anni è stata la specialità di Fratelli d’Italia: critiche e sberleffi al governo. Bonaccini (Pd) : «Ma non avevano detto, scritto, urlato e promesso che avrebbero evitato tutto questo? Destra davvero coerente». Zingaretti (Pd): «Benzina e pedaggi. È arrivata la destra: aumenti, chiacchiere e bugie». Gelmini (Azione): «Meloni, Salvini e alleati hanno parlato per settimane di Pos, come se questo fosse il primo pensiero degli italiani, ma ora arriva la stangata. L’anno inizia male». Renzi (Italia viva): «Quando Meloni diceva ‘La pacchia è finita’ forse si riferiva agli automobilisti». Floridia (5 Stelle): «Pagano sopratutto i cittadini più fragili e il ceto medio». Dalla maggioranza replica solo Garavaglia (Lega): «I prezzi del gas stanno scendendo e le bollette diminuiranno».

 

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