La ripresa della A, vista da Torino, alla prova … Cremonese

Antonio Barillà La Stampa 4 gennaio 2023
Campionato di Serie A, atto secondo
Dopo 52 giorni torna il campionato, la Juventus riparte da Cremona per riallacciare il filo di 6 vittorie, dimenticare i problemi societari e scalare ancora la classifica Allegri: «È una partita complicata decisiva la condizione mentale»

Un campionato a parte, modello Sudamerica. Il sipario sul secondo atto della Serie A si solleva 52 giorni dopo l’ultimo turno, in mezzo il Mondiale in Qatar e le prime operazioni del mercato invernale.

Non sarà scontato ripartire come se nulla fosse, contare sulle certezze acquisite fino a novembre, e questo spiega, con qualche eccezione, la moderazione di toni e programmi. «Bisogna avere grande umiltà – ammonisce Massimiliano Allegri -: ripartiamo dopo uno stop lungo e con una gara molto complicata. L’importante sarà giocare da squadra come abbiamo fatto prima della sosta, essere bravi a rientrare nel clima partita dopo così tanto tempo. La seconda parte della stagione è quella in cui si decidono i trofei, non concede tempo per recuperare: va vissuta con entusiasmo, voglia e responsabilità».

La Juventus riparte da sei vittorie consecutive ottenute senza subire gol, intenzionata a dimostrare d’aver raggiunto un’ indentità e un equilibrio più forti non soltanto della pausa, ma anche dei problemi societari che hanno portato alle dimissioni del presidente Andrea Agnelli e del Cda. Allegri schiva il tema, rimanda alle dichiarazioni del club e ribadisce di pensare al campo, in realtà è garante della continuità, trait d’union tra squadra e nuova dirigenza: non deve solo trasmettere idee tattiche e motivazioni, ma impermeabilizzare, respingere distrazioni, focalizzare le attenzioni su una rimonta impossibile solo in apparenza.

Il Napoli è a più 10, ma gioca a San Siro con l’Inter, e tra nemmeno 15 giorni è in calendario lo scontro diretto allo stadio Maradona, nessuno alla Continassa si lancia in voli pindarici ma la tentazione di abbozzare tabelle è fortissima, anche se, tra realismo e prudenza, nulla traspare dalle dichiarazioni: «Il Napoli è nettamente favorito in campionato: il nostro obiettivo è quello di arrivare nelle prime quattro e giocarci le finali di Coppa Italia ed Europa League».

Allegri crede nella Juve, nonostante quella che aveva disegnato resti virtuale anche nel 2023: Chiesa ha recuperato, ma non è al top e sembra destinato inizialmente alla panchina, mancheranno invece Cuadrado, Bonucci, De Sciglio, Pogba che non s’è mai visto, Vlahovic che porta avanti il suo piano di recupero, Aké e, in extremis, Di Maria che è appena rientrato dalle discusse vacanze post Mondiale ma si è fermato in rifinitura per un problema alla caviglia: «Gli infortuni capitano – allarga le braccia il tecnico -, ne abbiamo avuti di traumatici e muscolari.

Spero tra venti giorni di avere tutti a disposizione». Oggi, intanto, dovrà barcamenarsi tra scelte obbligate e soluzoni d’emergenza, con McKennie favorito su Soulé come esterno destro nel 3-5-2 e la coppia Milik-Kean in attacco. In regia dovrebbe partire Locatelli benché Paredes, rientrato solo due giorni fa dall’Argentina come Di Maria, sia partito per Cremona: «Entrambi hanno seguito un programma di lavoro in Argentina, era giusto che si godessero la vittoria d’un Mondiale che non capita tutti i giorni» conclude Max, senza spazzar via il malcontento dei tifosi.

 

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