Marco Galluzzo Corriere della Sera 6 gennaio 2023
Meloni-Weber, vertice a Palazzo Chigi. Prove d’intesa per il voto del 2024
Incontro tra la premier e il leader del Partito popolare europeo in vista del rinnovo del Parlamento Ue
Si conoscono da appena un mese e mezzo, ma si è già creato un rapporto politico e personale più che fruttuoso. Ieri Giorgia Meloni ha avuto il secondo incontro in poche settimane a Palazzo Chigi con il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber. Sul tavolo del confronto, che per Weber è stato anche con Antonio Tajani e al telefono con Silvio Berlusconi, le prospettive di un’alleanza europea strutturata fra Conservatori e Ppe, che riesca ad essere decisiva in vista delle elezioni del prossimo Parlamento europeo, nel 2024.
I dati su cui Meloni e Weber ragionano sono in movimento ma in una direzione che appare costante: ci sono i numeri, almeno nelle previsioni, per ipotizzare un Parlamento in cui i Conservatori possano raddoppiare la loro rappresentanza, che diventerebbe decisiva con un accordo politico insieme al Ppe. Meloni guida il partito europeo dei Conservatori, che è in crescita dalla Spagna alla Svezia, dalla Repubblica Ceca alla Slovenia, ma probabilmente lascerà la carica ad aprile: non è più compatibile una sovrapposizione con il ruolo di capo del governo di uno Stato membro Ue, ma non per questo Fratelli d’Italia avrà meno voce in capitolo a livello europeo.
Nel 2019 hanno eletto sei parlamentari con il 6%, l’anno prossimo puntano a quintuplicare la percentuale di consensi e ad arrivare a un gruppo di una trentina di eurodeputati. E questo dentro un contenitore, quello dei Conservatori europei, che potrebbe raddoppiare la sua quota attuale, ferma oggi a 64 membri del Parlamento di Bruxelles e Strasburgo.
Un percorso che ha una serie di incognite, o di tappe di verifica, a cominciare dalle elezioni in Spagna, a settembre, ma che nei programmi di Meloni può portare FdI ad avere un ruolo cruciale a livello europeo. Appena tre mesi fa l’accordo sulla nomina del segretario generale del Parlamento, Alessandro Chiochetti, è stato un altro momento di verifica dell’attuale sintonia fra Popolari e Conservatori.
L’anno prossimo ci saranno poltrone ben più importanti da decidere, dalla scelta del successore di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione al rinnovo di tutte le cariche apicali della Ue, compreso Consiglio, presidenza del Parlamento e guida della Bce.
Insomma di argomenti da discutere ieri Meloni e Weber ne hanno avuti tanti, facendo ulteriori passi in un percorso che nel 2024 potrebbe vedere entrambi, da posizioni diverse, in un ruolo di influenza decisiva nel rinnovo dei vertici dell’Unione. Lunedì prossimo intanto, a Palazzo Chigi, Meloni dovrebbe ricevere Ursula von der Leyen, a Roma per partecipare alla presentazione di un libro che raccoglie i discorsi di David Sassoli.