Gina Lollobrigida attrice pane amore fantasia

Alberto Crespi La Repubblica 17 gennaio 2023
Gina Lollobrigida attrice pane amore fantasia
A parte alcuni piccoli ruoli, soprattutto in tv, la carriera d’attrice di Gina Lollobrigida finisce nel 1972. Cinquant’anni fa. Ha 45 anni e non è azzardato affermare che il suo ultimo grande ruolo è la Fata Turchina di Le avventure di Pinocchio, meraviglioso “sceneggiato” Rai di quello stesso Luigi Comencini che l’aveva consacrata in Pane amore e fantasia (1953).

La Bersagliera e la Fata Turchina: il giorno e la notte, lo Yin e lo Yang, il diavolo e l’acqua santa. Chi volesse interrogarsi sulle sue virtù artistiche deve partire da qui: non era una grandissima attrice, non era – tanto per capirsi – Anna Magnani e anche l’amica-rivale Sophia Loren si è dimostrata un’interprete più duttile. Ma per certi ruoli la Lollo non si batteva. E non erano ruoli identici. La Fata Turchina è un volto, una madre morta, una donna matura. La Bersagliera è un corpo, assai scoperto (almeno per gli standard degli anni 50), popolano, aggressivo. Ebbene, la Lollo aveva un volto e un corpo bellissimi, e li sapeva usare. Anche questo è recitare.

Gina Lollobrigida nasce a Subiaco il 4 luglio del 1927, da una famiglia benestante poi rovinata dalla guerra. Arrivano tutti a Roma nel ’44 e la giovanissima Gina si mantiene con i fotoromanzi, poi viene notata nel celeberrimo concorso di Miss Italia del ’47 di cui parla Natalia Aspesi. I primi ruoli sono nei film-opera allora di moda: verranno buoni quando, nel ’55, interpreterà a Hollywood la cantante lirica Lina Cavalieri in La donna più bella del mondo. Non tutti sanno che in quel film, nelle canzoni e nelle romanze, si sente la sua voce: è un soprano di buon livello. Ma già negli anni 40 arrivano ruoli importanti (Campane a martello di Zampa, La città si difende di Germi, Vita da cani di Steno & Monicelli) e nel ’52 una chiamata in Francia che fa di lei una diva: Fanfan la tulipe e Le belle della notte, accanto a Gérard Philipe, valgono una laurea alla Sorbona.

In quello stesso ’52 Blasetti le cuce addosso Il processo di Frine, episodio di Altri tempi: è una popolana che ha tentato di avvelenare il marito e che l’avvocato Vittorio De Sica difende definendola non una “minorata psichica”, ma una “maggiorata fisica”. La faccia di Gina quando si scopre il décolleté, fingendo di essere timorata di Dio, si sovrappone alla Bersagliera che percorre Pane amore e fantasia in groppa a un somaro: dopo le gambe nude della mondina Silvana Mangano in Riso amaro, l’immaginario erotico di un Paese si arricchisce di una nuova icona.

Nasce così l’unica diva internazionale del nostro cinema assieme a Sophia Loren. La Lollo gira film a Hollywood accanto a Humphrey Bogart, Sean Connery, Yul Brynner, Frank Sinatra, Rock Hudson; e fa impazzire Orson Welles, che le dedica un Portrait of Gina (“documentario” del ’58) che è la buffa lettera di un innamorato respinto. In Italia lavora di nuovo con Zampa, De Sica, Germi e con Castellani, Bolognini; e non va dimenticato uno stranissimo thriller “pop” come La morte ha fatto l’uovo di Giulio Questi, uno dei gioielli rimossi del nostro ’68.

Dalla metà degli anni 70 in poi l’attrice si fa da parte ed emergono altri volti di Gina: la fotografa, la scultrice, la viaggiatrice. Stringe una calorosa amicizia con Fidel Castro, poi si incarta purtroppo in vicende personali e politiche alquanto bizzarre. Medita di sposare l’imprenditore spagnolo Javier Rigau, molto più giovane di lei, per poi scoprire che è stata, da lui, ripetutamente truffata; un suo ex manager, Andrea Piazzolla, viene rinviato a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace; il figlio Andrea Skofic ottiene nel 2021 che il tribunale le nomini un amministratore di sostegno. Nel 2022 si candida al Senato per la lista Italia Sovrana e Popolare, che non raggiunge il quorum. I suoi ultimi anni non devono essere stati felici. Marilyn Monroe le disse un giorno che in America la chiamavano “la Lollo di Hollywood”: “Forse è vero, lei è sola come me – commentò Gina – ma io mi difendo meglio”. C’è riuscita per molti anni, poi le difese sono venute meno. Da ieri, non servono più.

 

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