Marco Lillo e Valeria Pacelli il Fatto Quotidiano 17 gennaio 2023
Il profeta dell’arresto “Sapevo da 10 giorni”
Il regalino. In tv l’uomo ch coprì la latitanza dei Graviano disse: “possibile uno scambio, preso MMD esce qualcuno che ha l’ostativo”
Salvatore Baiardo è un amante del gioco al rialzo. Negli anni Novanta accompagnava i fratelli Graviano in giro per i casinò, da Venezia a Campione, durante la dorata latitanza dei boss stragisti al Nord. Anche ora che parla davanti alle telecamere delle trasmissioni in prima serata di trattativa, arresti eccellenti in regalo e riforme penali in arrivo a favore dei detenuti, non capisci mai se abbia in mano un poker d’assi o se bluffi. Così, quando lo chiamiamo pochi minuti dopo l’arresto, per sapere come si senta ora che Matteo Messina Denaro è stato catturato a causa della malattia come lui prevedeva qualche mese fa, risponde sornione: “Sì, lo sto guardando in diretta, ma non è una novità per me”.
Quando gli facciamo notare che lui lo avevap revisto, risponde con l’ennesima bomba buttata lì come per vedere l’effetto che fa: “Sì, ma è già dieci giorni che ce l’hanno in mano. Pensavo lo dicessero ieri che era la cattura di Riina (il 15 gennaio per chi legge, cioè l’anniversario della cattura dell’allora Capo dei Capi di Cosa Nostra a Palermo, ndr) e invece hanno aspettato un giorno in piu”
POI CERCHIAMO di strappargli qualche riflessione in più. Vorremmo chiedergli se quindi lui sa che c’è stata una trattativa e con chi, ma Baiardo si defila con grazia, e attacca. Probabilmente le cose che ha da dire le dirà in tv, come in passato in interviste posate dove rende bene. Ma cosa aveva detto a Massimo Giletti i15 novembre nello speciale/Von è l’Arena Salvatore Baiardo?
E chi è questo profeta dell’arresto del secolo, che ama dire e non dire sorridendo sotto i baffi bianchi con il ciuffo ribaldo? “Ci sarà una scadenza anche per questo personaggio, magari tra vent’anni (Messina Denaro, ndr) fa comodo prenderlo”. Prima ha messo le mani avanti (“Giletti preferirei non parlare ancora adesso”) poi ha spiegato perché invece faceva un’eccezione: “Ma siccome si stanno muovendo determinate cose anche se se ne parla può essere un Pourparler tra me e Giletti e qualche milione di telespettatori”.
Baiardo, classe 1958, è nato a Palermo ma da sempre vive a Omegna sul lago d’Orca, tra Milano e la Svizzera, dove ha aperto una gelateria che furoreggiava negli anni in cui i Graviano erano latitanti e frequentavano casa sua. Parla con l’accento nordico, è figlio di un consigliere comunale del Partito socialdemocratico di Omegna degli anni ’80, si intende di politica da quando era giovane, ma si intende di mafia da prima.
La mamma è imparentata con i Greco di Bagheria, gotha della mafia, e il braccio destro dei Graviano, Cesare Lupo, è sposato con una sua cugina- L’intervista era stata girata da Massimo Giletti prima della sentenza che si doveva occupare di ergastolo ostativo, cioè dell’articolo 4 bis che vieta ai boss, come i Graviano, di uscire dal carcere senza avere collaborato, accusando qualcuno o facendo confessioni. Baiardo alla domanda di Giletti (“C’è qualcosa che si muove, perché sta arrivando una sentenza della Corte costituzionale sull’ergastolo ostativo?”) rispondeva così: “Presumo di sì (…). Potrebbe succedere come una vecchia trattativa che già era stata fatta nel 1993”.
A Giletti che chiedeva: “Cioè come sono arrivati a Riina potrebbero arrivare a Matteo Messina Denaro?”, l’antico amico dei fratelli Graviano (condannato a due anni per favoreggiamento, ha scontato la sua pena e ora è libero) rispondeva: “Presumo di sì, si ricorda che le avevo detto? Quando lo Stato deciderà di volerlo prendere lo prenderà. (…) Presumo che sia una resa sua (…) tutti cambiamo in 30 anni. (…) Posso dire che è unabrava persona (…) io posso giudicare il comportamento che hanno avuto nei miei confronti, sono degne persone”. Poi dopo parlava dell’ostativo: “(…) L’unica sua speranza (…) è che venga abrogato questo ergastolo ostativo”.
Tre giorni dopo la messa in onda di quell’intervista, l’8 novembre 2022 la Corte costituzionale avrebbe deciso di rinviare la palla alla Cassazione per valutare se la legge del governo Meloni che cercava di eliminare i profili di illegittimità delle norme segnalate da Cedu e Corte costituzionale fossero stati rimossi. La partita dunque è ancora in corso.
COME È NOTO, il boss Giuseppe Graviano da anni sostiene in tutte le sedi (in aula, persino davanti ai giudici di Reggio Calabria e poi in verbali segreti coni pm di Firenze) di avere avuto rapporti con Silvio Berlusconi negli anni ’80 e ’90 fino al suo arresto (circostanze sempre smentite dai legali del fondatore di Forza Italia). Inoltre si lamenta proprio della sua reclusione anche se (caso unico nella storia delle carceri almeno allora) sia lui che il fratello hanno avuto due figli concepiti in circostanze misteriose in cella qualche anno dopo l’arresto avvenuto nel 1994 a Milano.
Baiardo era l’uomo più vicino a lui. Più volte nelle interviste ha alluso ai rapporti con Berlusconi che Graviano ha poi esplicitato. A novembre collegava l’arresto e la malattia di Messina Denaro alla “trattativa” sull’ergastolo ostativo. “Magari chi lo sa che avremo un regalino, che magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato, che faccia una trattativa lui stesso di consegnarsi e faccia un arresto clamoroso e così arrestando lui esce qualcuno che all’ergastolo ostativo senza che ci sia clamore”, diceva intervistato.
MASSIMO Giletti affondava: “Lei mi sta dicendo che siccome non sta bene… questo potrebbe essere un colpo molto forte per il nuovo governo…” e Baiardo rispondeva: “È un fiore all’occhiello (…) può essere un… come si dice, un bel regalino”. “Questo vuol dire – proseguiva Giletti – (…) che qualcuno potrebbe dare delle indicazioni, come vennero date per la cattura di Totò Riina. (…) Lei mi sta raccontando uno scenario che potrebbe realizzarsi da qui a poco”. E Baiardo citava quel che era successo con Riina nel 1993: “Il generale Delfino, tornando indietro negli anni (…)
Non bisogna parlare perché non c’è più, ma siccome è storia che si legge. Cosa aveva detto all’allora ministro di Giustizia Martelli? Le faccio un regalo, le consegnerò prima di Natale Riina. E cosa è successo? (…) Perciò secondo lei ci sarà stata una trattativa o no? Per l’arresto di Riina”. Giletti chiedeva: “E qui la trattativa tra chi sarebbe?”. Baiardo non rispondeva però quando gli si chiedeva se era arrivato questo momento, e se fosse intrecciato con l’ostativo rispondeva: “Presumo di sì”.
A questo punto o Baiardo è stato molto fortunato oppure è davvero bene informato e per capire se ci sia stato “un regalino” ma in cambio di cosa bisognerà attendere qualche tempo e vedere cosa succede al sistema delle leggi antimafia italiane.