Giovanna Vitale La Repubblica 19 gennaio 2023
Il sondaggio che rilancia Schlein: “Nella corsa per la segreteria Pd è a tre punti da Bonaccini”
Spinta alla candidata da giovani e donne. Sabato confronto in Assemblea sul Manifesto dei valori
Nulla è scontato, anzi: sarà lotta all’ultima preferenza.
Nel giorno in cui il Comitato costituente del Pd chiude il nuovo Manifesto dei valori atteso sabato al varo dell’assemblea nazionale (anche se i Bonaccini boys avrebbero voluto limitarsi a una semplice illustrazione del documento, così da evitare di impegnare troppo il nuovo segretario), un sondaggio fotografa per la prima volta il traguardo alla portata di Elly Schlein. Ovvero la possibilità di arrivare a ridosso del presidente emiliano nel voto dei circoli per poi tentare il sorpasso alle primarie del 26 febbraio, dove sono attese – questa è la previsione – 900mila persone.
È difatti un avvincente testa a testa quello prefigurato da Winpoll, che il 17 gennaio ha intervistato un campione di mille potenziali elettori dem, restituendo l’istantanea di una partita apertissima, al contrario di quanto in precedenza rilevato da altri istituti. Partiamo dal dato che sembra gonfiare le vele di Bonaccini. Fra i quattro sfidanti è lui il più conosciuto. Con l’85% di notorietà (che si porta dietro il 78% di fiducia) stacca tutti: Schlein sta al 76 (e il 74 di fiducia), Gianni Cuperlo al 70, Paola De Micheli al 42.
Particolare non trascurabile, che finisce per riverberarsi sul consenso: fra coloro che si dicono sicuri di partecipare alla scelta del successore di Enrico Letta, infatti, il 46% barrerebbe il nome del governatore e il 41% quello della sua ex vice, mentre il deputato triestino si fermerebbe al 7% e l’ex ministra dei Trasporti addirittura un punto sotto. Ne deriva che ai gazebo, dove fra meno di 40 giorni saranno chiamati a misurarsi i due candidati più votati dagli iscritti, il ballottaggio sarà quasi certamente fra Bonaccini e Schlein, distanziati al momento da tre sole incollature: 51,5 a 48,5. Margine che tuttavia rientra nel calcolo dell’errore statistico. Proprio ciò in cui la sinistra interna spera per sovvertire il risultato e completare la remuntada.
È l’analisi dei flussi elettorali ad alimentare le attese del fronte pro-Schlein. Il 63% di chi nei circoli indicherà Cuperlo, alle primarie virerebbe sulla pasionaria di Occupy Pd, mentre il 54% dei supporter di De Micheli andrebbe sul campione del riformismo dem. Guardando invece all’età e al genere, Schlein farebbe il pieno fra giovani e donne. Nella fascia 18-34 anni raccoglierebbe il 53% delle preferenze contro il 32 di Bonaccini, che però fra gli over45 e gli ultra65enni non teme confronti. Come pure fra i maschi: il 47% è dalla sua, contro il 33 delle femmine. A parti invertite, la rivale: le donne che la voterebbero sono il 44%, gli uomini il 35.
Equilibrata, infine, la corsa nei territori: Nord, Centro e Sud equamente distribuiti fra i due aspiranti segretari. Che da dopodomani, quando l’assemblea nazionale varerà il Manifesto dei valori, inizieranno a darsele di santa ragione sui programmi. Anche se non si escludono scintille nel corso delle assise che daranno ufficialmente il via alla battaglia fra i candidati.
Il documento, che mette al centro il lavoro, la giustizia sociale e ambientale, individuandoli come i temi-chiave del nuovo Pd, in grado di restituirgli un’identità e una linea chiara, potrebbe essere contestato, come già avvenuto in seno al Comitato degli 84. Mentre da fuori il Terzo polo, spettatore interessato del congresso, continua a bombardare. “Stravince Bonaccini, Schlein non esiste, è solo un prodotto della gauche caviar”, attacca Matteo Renzi. Con Carlo Calenda che invece graffia il presidente emiliano: “Poteva rappresentare una svolta riformista, ha deciso di riaprire a D’Alema e Bersani e siglare alleanze con De Luca ed Emiliano. Davvero una falsa partenza”. Presto si saprà se la loro scommessa, la scissione Pd su