Nasce la Juventus di Ferrero. Andrea Agnelli lascia tutto: “Via da Exor e Stellantis”

Emanuele Gamba, Domenico Marchese La Repubblica 19 gennaio 2023
Nasce la Juventus di Ferrero. Andrea Agnelli lascia tutto: “Via da Exor e Stellantis”
L’ex presidente bianconero: “Credo che il calcio europeo abbia bisogno di una riforma. Se non si cambia, la Premier League diventerà dominante”

Andrea Agnelli ha lasciato la Juventus, ha lasciato tutto: se ne va non soltanto dal club bianconero dopo tredici anni di presidenza, 19 titoli, un filmato emozionale che lo ha celebrato in loop, un ti amo pubblico alla sua compagna Deniz e il ciglio umido sotto l’occhiale che lo mascherava in parte, ma abbandona anche il suo posto nei consigli di amministrazione di Exor e Stellantis (“una decisione condivisa con John Elkann, Ajay Banga e Carlos Tavares”) dove portava in ogni caso il peso del suo cognome e del patrimonio di famiglia. “Il passo indietro è stata una mia richiesta che reputo indispensabile per aver una libertà di pensiero e intellettuale” per ripensare il proprio futuro. RImane quello di consigliere nella Giovanni Agnelli B.V., la holding non quotata che detiene la maggioranza di Exor: in sostanza, la cassaforte del gruppo. Se ne esce così, in un grigio giorno di gennaio, tra gli applausi dei soci e i ringraziamenti del suo successore, Gianluca Ferrero, che già solo nel modo di porsi lascia intuire che la Juventus sta per entrare in un’epoca nuova, in discontinuità con i tempi recenti ma, dice Ferrero, “con un futuro all’altezza del passato della più forte società di calcio italiano”.

Andrea Agnelli: “La Superlega è una pagina bianca a cui dedicare la mia passione”
Agnelli se n’è andato quasi senza dire perché. Nel suo discorso agli azionisti ha parlato a lungo di riforme e Superlega, il suo chiodo fisso, toccando però di sfuggita le ragioni per cui ha dovuto dimettersi, trascinando nelle dimissioni l’intero cda. Ha appena accennato a “situazioni complesse” e “a qualche momento delicato: il calcio scommesse, Last Banner, Prisma. Alcuni dovranno ancora essere gestiti”. In effetti proprio la battaglia per la Superlega potrebbe essere il suo impiego futuro, “una pagina bianca cui dedicare la mia passione”.

Scanavino: “Difenderemo la Juventus con rigore e pacatezza”
Da oggi la Juve è in mano al presidente Gianluca Ferrero, all’ad Maurizio Scanavino (ad anche del gruppo Gedi che edita Repubblica) e a un cda ristretto e meramente tecnico perché, come ha spiegato il nuovo numero 1 (ha avuto in dono da Agnelli una maglia con quel numero), “riteniamo di avere esperienza, competenza e determinazione per difendere la Juventus in tutte le sedi competenti. Lo faremo con rigore ma con pacatezza e nessuna forma di arroganza. Però vogliamo uguale rispetto in cambio”. Il passaggio sull’arroganza non è casuale e postula un cambio di stile pubblico nella gestione delle faccende giudiziarie, ma poi alla gente interessa soprattutto sapere che ne sarà della squadra e quali sogni potrà rincorrere perché, come ha ammesso Ferrero, “i tifosi li ho trovati smarriti, dubbiosi, timorosi, preoccupati per il futuro” e ogni aggettivo di questa sfilza sembra pertinente. A loro, il messaggio l’ha mandato Scanavino: “Le ambizioni sportive non cambiano”.

Juventus, il futuro di Allegri è legato ai risultati, Cherubini è in bilico
Però il settore tecnico andrà ricostruito: se la posizione di Allegri è essenzialmente legata ai risultati (se arrivasse in Champions verrebbe confermato), quella di Cherubini, di fatto l’unico “sportivo” in seno alla dirigenza, è in bilico a prescindere. Sarà proprio Scanavino a scegliere il nuovo responsabile dell’area tecnica (e Allegri sarà il consulente da lui più ascoltato, visto che ha eccellenti rapporti con molti manager, da Campos e Massara, e potrebbe farli valere), mentre la linea societaria può già essere abbozzata: “L’obiettivo è allargare il pubblico degli affezionati, puntiamo a un target giovane e internazionale. E la Next Gen è progetto strategico, mi assicurano che ci sono molti giovani pronti a sbocciare”. In effetti, poco prima Agnelli aveva assicurato che “con perseveranza, dedizione e passione, in 5-8 anni possiamo avere il 50-60% della rosa della prima squadra formato nel vivaio”. I tifosi smarriti dubbiosi eccetera dovranno soltanto avere un briciolo di pazienza.

 

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