Massimiliano Nerozzi e Timothy Ormezzano Corriere della Sera 20 gennaio 2023
Inchiesta Juve, i pm vorrebbero ascoltare Ronaldo
CR7 potrebbe atterrare a Cuneo-Levaldigi, ma ha già evitato due appuntamenti
Premesso che Cristiano Ronaldo non avrebbe intenzione di presentarsi davanti agli investigatori — secondo quanto riferito dai suoi legali — i magistrati torinesi vorrebbero fare un ultimo tentativo per sentirlo come persona informata sui fatti.
Fissando un appuntamento che possa coniugare un veloce arrivo di CR7 e la privacy: per questo, l’ipotesi è un incontro all’areoporto di Cuneo-Levaldigi, dove il portoghese potrebbe atterrare con il suo jet privato e rispondere alle domande dei pm che stanno indagando sui conti della Juve.
La missione resta comunque improbabile, se non impossibile, visto che a Ronaldo erano già stati proposti due incontri, con citazione di persone informata sui fatti, appunto: il primo a Torino, nel luglio scorso, poi a Milano. Niente. Così, per rogatoria, ai tempi del Manchester United, erano state inviate oltre 40 domande, alle quali il portoghese non aveva mai risposto.
Quesiti del tipo: «La Juventus ha pagato tutti i tuoi stipendi? In caso, a quanto ammontano gli stipendi non pagati? Come verranno pagati? Ritieni di agire in via giudiziale per il pagamento di questi stipendi?». E ancora: «Puoi produrre una copia dei documenti che ti sono stati consegnati?». Insomma, siamo dalle parti della «carta famosa che teoricamente non deve esistere», saltata fuori nelle intercettazioni prima e dalla seconda perquisizione poi. Fin qui, le uniche risposte che l’aggiunto Marco Gianoglio e i pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello hanno ottenuto, sono arrivate dall’avvocato John Shehata, che segue CR7 insieme al collega Salvatore Pino: «Non ha in mano alcuna documentazione relativa ai rapporti con la squadra italiana».
E ancora: «Mi ha già anticipato di non sapere nulla rispetto alle vicende oggetto di indagine». Una versione, però, che pare contraddire la ricostruzione fatta dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, tra acquisizioni di documenti e, soprattutto, sequestri di corrispondenza via mail. Dalle quali emergerebbe appunto una trattativa e un accordo per il pagamento posticipato delle mensilità oggetto della «manovra stipendi».
Dunque, è l’ipotesi, per quale motivo la stella portoghese non risponde? Quella «carta», se firmata anche da lui — come invece non è nella copia in mano ai pm — rappresenterebbe il rischio di una squalifica sportiva. Per aver sottoscritto carte non depositate in federazione. Ottenuto il pagamento, sospettano gli inquirenti, i documenti «potrebbero essere occultati o distrutti».