Monica Colombo Corriere della Sera 21 gennaio 2023
Juventus, penalità di 15 punti. Inibizione di 24 mesi ad Agnelli, 30 a Paratici
Juve, la penalità di 15 punti rivoluziona la classifica. Inibizione di 24 mesi per Agnelli e 30 per Paratici. Prosciolti gli altri club: Sampdoria, Empoli, Genoa, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e Novara
Punita per la slealtà. 15 punti di penalizzazione da scontare nella corrente stagione sportiva e l’inibizione per gli 11 dirigenti della Juventus coinvolti. La sentenza della Corte d’Appello della Figc è una stangata inaspettata da un lato perché risulta più severa della misura che aveva chiesto la procura federale nella requisitoria, ovvero 9 punti di penalità. E dall’altro perché la società degli Agnelli è l’unica a risultare colpevole, a fronte dell’assoluzione degli altri 8 club coinvolti.
La sentenza di penalizzazione
Ma andiamo con ordine. All’ora di pranzo di venerdì 20 il procuratore Giuseppe Chinè ha chiesto non solo la revocazione della sentenza di assoluzione per la Juve nel procedimento relativo alle plusvalenze (con lei coinvolti Genoa, Sampdoria, Empoli, Pisa, Parma, Pescara, Pro Vercelli, Novara), alla luce degli atti e intercettazioni emersi nel corso dell’inchiesta Prisma, ma anche una misura esemplare quantificabile in 9 punti di penalità. «La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, e fuori dalla zona delle Coppe Europee» ha dichiarato il procuratore federale, sospinto da una convinzione. Ovvero, poiché le plusvalenze fittizie hanno consentito alla Juve di limitare le perdite, di non ricapitalizzare, e di effettuare operazioni di mercato, con effetti benefici sulle competizioni sportive a cui ha partecipato, la penalizzazione per essere afflittiva deve incidere sul piazzamento in zona coppe del club.
La Juventus si è difesa sostenendo di essere stata assolta in due occasioni per la medesima condotta e che «nessuno degli elementi valorizzati dalla procura federale dimostra l’esistenza di una artificiosa sopravvalutazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori alle predette operazioni, con ciò rendendosi piena infondatezza dell’odierno ricorso». La linea difensiva dei legali non ha però convinto la Corte d’Appello della Figc che ha punito fondamentalmente il club torinese per la slealtà sportiva mostrata. Durissime le misure a carico dei dirigenti per i quali viene richiesta l’estensione di inibizione anche a livello Uefa e Fifa : 2 anni e mezzo per Fabio Paratici, 16 mesi per Federico Cherubini, 2 anni per Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene, 8 mesi per Pavel Nedved, Enrico Vellano, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio.
Come cambia la classifica di serie A
La Juventus riparte perciò dal 10° posto in classifica con 22 punti, a 12 lunghezze dalla zona coppe. Entro 10 giorni usciranno le motivazioni della sentenza: a quel punto il club torinese avrà 30 giorni a disposizione per presentare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni che però ha facoltà di giudicare solo sulla legittimità e non nel merito. Ovvero non può ridurre il numero di punti ma ha facoltà di rinviare il giudizio alla Corte d’appello per una rimodulazione della pena in caso di vizi di forma. «L’accoglimento del ricorso ci pare una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato» è la sottolineatura degli avvocati bianconeri Bellacosa, Sangiorgio e Apa che sottolineano che alla sola Juve «viene attribuita la violazione di una regola che la stessa giustizia sportiva aveva ripetutamente riconosciuto non esistere».
Considerando che ancora dovrà aprirsi il procedimento relativo alla manovra stipendi e che sono sconosciute le misure che la Uefa potrà adottare, a Torino si stagliano all’orizzonte nuvoloni e tempesta.
L’inibizione per Paratici, Agnelli, Cherubini e altri 8 dirigenti
Chiné aveva inoltre chiesto l’inibizione di 20 mesi e dieci giorni per Fabio Paratici, 16 mesi per Andrea Agnelli, 12 mesi per Pavel Nedved, Paolo Garimberti e Maurizio Arrivabene, 10 mesi e 20 giorni per Federico Cherubini, ma anche in questo caso la sentenza è stata più dura delle richieste.
Ecco quanto deciso per 11 dirigenti della Juve:
Fabio Paratici: inibizione temporanea di 30 mesi a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Federico Cherubini: inibizione di 16 mesi , con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Andrea Agnelli: inibizione di 24 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Pavel Nedved: inibizione temporanea di 8 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Enrico Vellano: inibizione temporanea di 8 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Paolo Garimberti: inibizione temporanea di 8 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Assia Grazioli Venier: inibizione temporanea di 8 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Maurizio Arrivabene: inibizione temporanea di 24 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Caitlin Mary Hughes: inibizione temporanea di 8 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Daniela Marilungo: inibizione temporanea di 8 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
Francesco Roncaglio: inibizione temporanea di 8 mesi, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA.
La posizione della Juve
La Juventus, durante l’udienza, ha avuto con la Procura più di un botta e risposta: i difensori del club bianconero hanno sostenuto che le plusvalenze in oggetto, per 60 milioni, rappresentano solo il 3,6% dei ricavi.
In particolare, negli anni ai quali la procura fa riferimento, la società ha chiamato 700 milioni di aumenti di capitale, su tre anni ha avuto ricavi di 1.675 milioni e su un totale di 323 milioni di plusvalenze i 60 contestati da Chiné sono il 18% del totale e, appunto, il 3,6% dei ricavi.
Il comunicato dei legali della Juve: disparità di trattamento
In serata, poi arriva il comunicato dei legali della Juventus, Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa. «L’odierno accoglimento del ricorso per revocazione da parte delle Corte d’Appello Federale ci pare costituisca una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato. Attendiamo di leggere con attenzione le motivazioni per presentare il ricorso davanti al Collegio di Garanzia dello Sport, tuttavia evidenziamo, fin da ora, che alla sola Juventus e ai suoi dirigenti viene attribuita la violazione di una regola, che la stessa giustizia sportiva aveva ripetutamente riconosciuto non esistere. Riteniamo che si tratti di una palese ingiustizia anche nei confronti di milioni di appassionati, che confidiamo sia presto sanata nel prossimo grado di giudizio.Per i tifosi bianconeri è «un film già visto: paghiamo sempre solo noi».
La società ha invece emesso un comunicato in cui si è limitata a fornire la ricostruzione degli eventi e annuncia il ricorso al Collegio di garanzia. «La Juventus attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia sin d’ora la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva».
Le reazioni
Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus e opinionista Rai, ha commentato in modo sarcastico sui social. «Dicesi plusvalenza: nel linguaggio economico, incremento di valore, differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi. Da questa sera aggiungerei anche che viene sanzionata solo alla #Juventus, anche se usata da tutte le società».