Liana Milella La Repubblica 30 gennaio 2023
Cospito, il Garante dei detenuti Palma: “Prima viene la salute. Trasferitelo in un carcere dove possa essere salvato”
Il giurista: “La situazione mi preoccupa molto. Non è vero che la revoca del 41 bis sia giuridicamente impossibile”
“Per un Garante dei diritti il primo punto è la salute. E la situazione di Cospito mi preoccupa molto”. Parte da qui Mauro Palma, Garante delle persone private della libertà, che ha visitato Alfredo Cospito tre volte.
Da Palazzo Chigi nessun cedimento sul suo 41bis. Decisione eccessiva?
“È una posizione anche ovvia. Di per sé gli attentati, oltre alla loro gravità, giocano sempre al contrario rispetto all’obiettivo. Perché è ovvio che uno Stato non può cedere. Altra cosa è valutare con serenità la posizione di Cospito”.
Lei glielo toglierebbe?
“Io non entro nel merito, se non per l’aspetto sanitario. Però non è vero che la revoca sia giuridicamente impossibile. Per gli atti amministrativi la possibilità esiste sempre, al di là della legge sul 41bis”.
Come i molti giuristi autori di un appello per lui ritiene che Nordio possa sospendere ora il 41bis come ha chiesto l’avvocato?
“Per me esiste la possibilità di esaminare nel merito la richiesta. Ma non spetta a me interferire sulla decisione che verrebbe assunta sulla base di un quadro giuridico che vedo mutato rispetto al passato”.
Per il legale di Cospito lui non ha fatto propaganda per nuovi attentati.
“Credo che siano sempre stati scritti non occulti, ma pubblicati su giornaletti vari, quindi sarebbe stato, e sarebbe adesso, sufficiente l’impiego della censura”.
La linea dura del governo esclude che lui possa essere trasferito per ragioni sanitarie?
“Non lo esclude affatto perché la tutela della salute preme certamente anche al governo. Da giorni dico che Cospito deve andare in un carcere dove sia possibile un immediato intervento ospedaliero qualora fosse disgraziatamente necessario”.
Ma lei che posizione ha sul 41bis? Deve colpire tutti i mafiosi e i terroristi o solo chi, pur in carcere, è ancora operativo?
“Il 41bis nasce e si giustifica per interrompere la comunicazione con le organizzazioni criminali all’interno e all’esterno del carcere. Per questo è tuttora una necessità per il nostro Paese. Ogni misura però, come chiedono la Consulta e la Cedu, è giustificata se previene un flusso informativo. È ingiustificata se mira solo ad aggiungere afflizione”.