Il grande freddo della Serie A e c’è la stretta fiscale sulle plusvalenze

Giulio Cardone, Franco Vanni La Repubblica 2 febbraio 2023
Il grande freddo della Serie A e c’è la stretta fiscale sulle plusvalenze
Dal mercato dei colpi a quello delle occasioni, per arrivare al mercato del nulla. È questa la triste parabola degli scambi in Serie A negli ultimi anni, dall’inizio della pandemia in poi.

 

I venti club del nostro campionato in questa sessione invernale hanno acquistato giocatori per 32,2 milioni di euro complessivi (contro i 190 nel gennaio dell’anno scorso, di cui quasi 97,7 solo dalla Juve). Per la metà pesano i 16 milioni che il Torino si prepara a pagare al Verona per il prestito con obbligo di riscatto, che scatterà al verificarsi di determinate condizioni, del centrocampista serbo Ivan Ilic.

Per il resto si sono fatte piccole cose, a fondo classifica o quasi. Lo Spezia ha reinvestito parte dei 25 milioni più bonus incassati dalla cessione all’Arsenal del cartellino di Kiwior nell’acquisto di tre giocatori preziosi per la lotta salvezza: Shomurodov, Moutinho ed Esposito, pronti ad aiutare Gotti. Tre potenziali titolari li hanno portati a casa anche la Salernitana e la Sampdoria, e due la Cremonese che, fallito il tentativo per Bakayoko, ha però messo sotto contratto Ferrari e Benassi. Forze fresche per Ballardini. Per il resto, molto poco si è mosso.

Juventus, Milan e Inter, per la prima volta da quando esiste il calciomercato, hanno chiuso una sessione senza aggiungere nomi alle proprie rose. Segno dei tempi, in una Serie A che brucia un miliardo a stagione e in cui ciascuno si arrangia come può; facendo plusvalenze più che sospette, imbastendo cessioni del club a management invariato o quasi, o caricando centinaia di milioni di debiti sul club e sulla società che lo controlla. Vie diverse, ma l’effetto su questo gennaio è uguale per tutti: zero euro spesi sul mercato e nessun rinforzo in arrivo.

Anche il governo non fa sconti, anzi: un emendamento del Milleproroghe limita a soli tre anni, dai cinque anni attuali, il periodo in cui una plusvalenza può essere spalmata sui bilanci. Il periodo di cinque anni resta solo per gli affari in denaro. Nella relazione tecnica si specifica che questo dovrebbe aumentare il gettito per l’Erario, quindi gli scambi saranno meno convenienti.

In un campionato povero è già un successo non perdere talenti. Brava allora la Fiorentina ad avere trattenuto Nico Gonzalez, per cui il Leicester offriva quasi 40 milioni, e Amrabat, nel mirino del Barcellona dopo un grande Mondiale. Molto diversi sono i casi di Zaniolo e Skriniar, che sono sì rimasti a Trigoria e alla Pinetina, ma lo hanno fatto obtorto collo. Se la Serie A è la cenerentola d’Europa, anche le sorellastre non sono messe molto meglio. A parte la principessa Premier League, le altre leghe europee hanno attraversato una sessione di mercato sotto i propri standard. In Liga si sono spesi 31,8 milioni, in Bundesliga 67,3 in Ligue 1 133,7. Frazioni rispetto ai 922 milioni del campionato inglese.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.