I Circoli del Pd votano, verso il 50 contro 40 per Bonaccini

Giovanna Casadio La Repubblica 5 febbraio 2023
Al voto i circoli Pd la partita è già a due Ma tra i candidati è guerra sui numeri
È battaglia sui numeri tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. Venerdì si è iniziato a votare nei circoli: prima fase del congresso Pd. Alla spicciolata arrivano i primi dati.

Il governatore fornisce i risultati arrivati al suo comitato, dopo che i sostenitori della deputata fanno sapere di essere in vantaggio in alcune roccaforti, a Genova come a Siena città. Differenze sui piccoli numeri, avvio non proprio affollato ditesserati nelle sedi (si proseguirà fino al 12): si decide quali dei quattro candidati alla segreteria andranno al ballottaggio alle primarie dei gazebo – con voto online via Spid per chi abiti a 20 chilometri dai seggi – il 26 febbraio. Dalle prime proiezioni, sarà spareggio Bonaccini-Schlein.

Ma il clima è teso, archiviato il fair play. La prima sintesi delle cifre è accompagnata da una nota dura dei supporter di Bonaccini: «Per evitare diffusione di dati parziali e fuorvianti e soprattutto per rispetto degli iscritti al Pd, che non si meritano tristi strumentalizzazioni… », i numeri sono su 2.787 voti validi e Bonaccini è al 53,5 mentre Schlein al 36,3%. Passano poche ore, ed è la squadra di Schlein a fornire i contro-dati e su un campione più ampio di 5.142 voti validi, in 163 circoli: Bonaccini 2.532 (49,2%); Schlein 2.042 (39,7%); Cuperlo 428(8,3%); De Micheli 140 (2,7%). Non solo. Schlein chiede al Nazareno, la sede dem, che sia il partito a diffondere i dati, ponendo fine alle iniziative individuali. Il commento politico dei supporter di Schlein è: «Siamo più che soddisfatti, la partita è aperta».

Nuovo aggiornamento di Bonaccini su 6.149 voti validi: il governatore è al 52,3% (3.219); Schlein al 35,8 (2.207), Cuperlo all’8,2% (504) e De Micheli al 3,5% (219). Nella scomposizione per regioni (fonte Bonaccini), Schlein sarebbe in vantaggio in Liguria, in Veneto e in Trentino Alto Adige, ma saldamente in testa dappertutto Bonaccini, che in Emilia Romagna doppia la sfidante. Sicilia e Sardegna non pervenuti. Cuperlo segue con un certo distacco. De Micheli si sfoga: «In questi primi giorni di voto sembra una resa dei conti, sono preoccupata da questo clima».

I militanti iniziano a votare mentre il Pd cerca ancora di mettere ordine nel caos tessere, soprattutto in Campania con gli iscritti gonfiati. È il congresso in cui il Pd si gioca il tutto per tutto e che vede il ritorno degli scissionisti di Articolo 1. Una partita in cui si fanno anche con il Jobs act e il passato renziano. Nell’Assemblea di Articolo 1 – un successo ieri per il segretario Roberto Speranza, che porta in dote al Pd 9.000 tesserati – di questo si parla. La scommessa dei bersaniani è un nuovo Pd, che «sradichi le scorie del renzismo».

Lo dice Pierluigi Bersani: «Il problema non si risolve scegliendo un segretario. Ci vuole un processo di apertura, un partito che si rivolga a tutto il Paese, ma partendo da un punto di vista di una sinistra moderna, non di un centro pigliatutto, che sradichi le scorie del renzismo con un progetto chiaro». E perciò «sosteniamo il candidato che mostri di essere più estraneo alle esigenze di continuismo e minori compromessi con la stagione renziana». Appoggio quindi a Schlein.

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.