Lazio, Astorre “Pd, il vero nemico è l’astensionismo”

Marina de Ghantuz Cubbe La Repubblica 7 febbraio 2023
Bruno Astorre “Pd, il vero nemico è l’astensionismo”
Tanti sanno delle Regionali solo perché chiudono le scuole. Dobbiamo recuperare quelle preferenze

Per il senatore e segretario regionale del Pd Lazio Bruno Astorre, nonostante i sondaggi «la partita è aperta e pensiamo di poter vincere perché abbiamo una coalizione ampia e inclusiva fondata su un programma concreto con un candidato forte e credibile come Alessio D’Amato».

Il Pd, inclusa anche Area Dem di cui Astorre è un rappresentante, «è unito e vogliamo dare continuità alla buona amministrazione di Nicola Zingaretti continuando a governare il Lazio»

Segretario, le previsioni vi danno secondi, cioè perdenti.
«I sondaggi lasciano il tempo che trovano perché sappiamo che la maggior parte delle persone sceglie chi votare solo nell’ultima settimana utile. Il nemico che va combattuto con più forza è quello dell’astensionismo perché questo è un voto anomalo che si svolge a febbraio quindi dobbiamo mettere incampo tutta la nostra capacità di mobilitazione».

Alla fine della campagna elettorale mancano pochissimi giorni. Un bilancio?
«Chiuderemo venerdì 10 a Garbatella, in piazza, confrontandoci con il popolo insieme a tutta la coalizione. Sull’astensionismo c’è ancora molto da lavorare perché tante persone hanno saputo che si vota solamente perché è arrivato l’avviso della chiusura delle scuole. Il dato pesante dell’astensionismo del 25 settembre deve essere recuperato alle regionali dove si vota per le persone e per i programmi».

Lei a furia di nominare il campo largo si è sgolato. L’accordo tra Pd e M5s però non c’è stato e anche se lei è sicuro di vincere, è indubbio che andare divisi è di grande aiuto al centrodestra.
«Sicuramente. Ricordo che 5 anni fa vincemmo anche senza il Movimento con cui stiamo ancora governando. Penso che sia stata una rottura da parte di Giuseppe Conte pretestuosa, soprattutto sul tema della chiusura del ciclo dei rifiuti perché da una parte la Regione non ha competenza avendo Roma i poteri commissariali per realizzare il termovalorizzatore, dall’altra è un diritto e un dovere del sindaco Gualtieri di rendere la città più pulita».

C’è una possibilità che, in caso di vittoria vi accorderete di nuovo? E in caso di sconfitta ci sarà un’opposizione congiunta?
«È complicato perché in questo momento corriamo divisi. In politica mai dire mai, ma ora è indispensabile votare D’Amato e Pd. All’opposizione non ci andremo, ma in quel caso bisogna che si faccia uniti, cosa che diciamo anche a livello nazionale».

Fa appello anche lei agli elettori del M5S a usare il voto disgiunto?
«Assolutamente sì, penso che sia indispensabile se non si vuole far tornare la destra al governo della Regione Lazio. Il loro candidato sta provando a demolire il lavoro fatto negli ultimi 10 anni, questo è un brutto segnale».

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