Lazio, la sinistra del giorno dopo. Perdenti e rassegnati

Clemente Pistilli La Repubblica 7 febbraio 2023
Sinistra e 5S, prove di intesa “Insieme, ma solo dopo il voto”
Non ce l’hanno fatta a dar vita a un’alleanza giallorossa, ritenuta l’unico strumento utile a fermare le destre e a mantenere la Regione Lazio nel campo del centrosinistra.

 

 

Troppa la voglia di Giuseppe Conte di misurare il suo consenso e di conseguenza la sua forza e troppo confusi i dem, dopo la batosta delle politiche, per riuscire a stoppare il diktat di Carlo Calenda sulla candidatura di Alessio D’Amato.

In politica però nulla è mai definitivo e, ancor prima del responso delle urne, Pd e Movimento 5 Stelle stanno lavorando per tornare ad allearsi nell’opposizione al centrodestra.
La partita di domenica e lunedì prossimi, non è ormai un mistero, è data sostanzialmente per persa tanto dai dem quanto dai pentastellati. C’è però un futuro da costruire e un mondo da ricostruire. Quello che difficilmente potrà prendere forma se non si tornerà all’asse giallorosso che ha caratterizzato la seconda parte della legislatura di Nicola Zingaretti.

Il sogno di 5S e dem è l’anatra zoppa. Auspicano che Francesco Rocca non abbia una maggioranza, anche se appare uno scenario improbabile, e stanno accelerando per trovare un nuovo tavolo a cui sedersi per discutere. Manovre di cui si discute da giorni e che sono state rese evidenti soprattutto ieri dalle parole di Luca Bergamo, ex vicesindaco a Roma con Virginia Raggi e ora candidato alle regionali con Demos. «La ragione per la quale avevo accettato di fare l’assessore con i 5 Stelle era per la convinzione che Movimento e Pd dovessero lavorare insieme e oggi considero un’assoluta follia questa separazione che è frutto di un tatticismo che non condivido. Sto lavorando insieme a Paolo Ciani affinché in caso di vittoria si possa lavorare insieme e nel caso di sconfitta per un’opposizione unita » , afferma l’ex numero due della giunta romana pentastellata, di cui ha fatto parte anche come assessore alla cultura.

Bergamo e Ciani non sono però gli unici a lavorare a una nuova intesa tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle. In tal senso si sta infatti muovendo anche l’assessora regionale Roberta Lombardi, da sempre una delle sostenitrici più convinte, sul fronte 5S, dell’accordo con i dem.
Per Bergamo non è un ostacolo insormontabile neppure il termovalorizzatore che Roberto Gualtieri vuole realizzare per superare l’emergenza rifiuti.

È stato il fronte che ha portato al primo pesante scontro tra Partito democratico e 5 Stelle, ma quell’arte della mediazione che ha sempre caratterizzato la politica sembra ora tornare a farsi largo.«Demos si è espressa contro — ha dichiarato Bergamo — il termovalorizzatore è il prodotto di una decisione del Parlamento con l’attribuzione del commissariamento al sindaco di Roma.

La Regione dal punto di vista tecnico ha pochi strumenti per intervenire, dal punto della moral suasion uno spazio c’è: ovvero far sì che l’impianto sia di dimensioni proporzionate e che sia inserito su un piano di medio periodo che lavori sul vero riciclo dell’economia circolare».

Come è apparso evidente alle politiche, con la vittoria di Giorgia Meloni, se M5S e Pd non riusciranno a trovare un punto di incontro, l’opposizione sarà l’unica dimensione in cui per lungo tempo saranno costrette le due forze condannate a restare due debolezze.
Bergamo ( Demos) e la frangia grillina più vicina a Lombardi pronti a siglare il patto
L’ex vicesindaco: “ Uniti se vincerà la destra”

Il sogno è che Rocca vinca con l’anatra zoppa, senza una maggioranza in consiglio

 

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