Giovanna Vitale La Repubblica 8 febbraio 2023
L’ira del Cda: “Rai tagliata fuori da Amadeus e Presta”
Incredibile ma vero. «Anch’io ho appreso la notizia stamane in conferenza stampa». È la risposta che la presidente Rai, Mariella Soldi, ha dato per iscritto ai consiglieri di amministrazione irritati per non essere stati informati della presenza del capo dello Stato a Sanremo. «Organizzata dal Quirinale all’ultimo momento — si giustifica ancora Soldi — in accordo con la direzione artistica del Festival». Una spiegazione necessaria.
Dopo l’annuncio a sorpresa di Amadeus, infatti, i cinque membri del Cda eletti in Parlamento (Agnes, Bria, Di Blasio, Di Majo, Laganà) hanno inviato una lettera di fuoco ai vertici dell’azienda, denunciando non solo di essere stati tenuti all’oscuro dell’arrivo di Sergio Mattarella all’Ariston, ma anche la modalità scelta per comunicarla: anziché passare per i canali istituzionali del Servizio pubblico, come sarebbe stato giusto, la notizia è stata diffusa dal conduttore della kermesse, che si è intestato l’operazione senza mai citare né ringraziare la Rai. L’ennesimo caso di mancato coinvolgimento del Cda, già verificatosi sul videomessaggio di Zelensky poi declassato a testo scritto, che stavolta l’organismo di gestione ha deciso di far venire allo scoperto.
Ciò che agli occhi di tanti appare inaccettabile è che la trattativa con il Quirinale sia stata condotta in gran segreto da due esterni Rai: Amadeus e l’agente Lucio Presta (che oltre agli interessi del direttore artistico, cura pure quelli di Roberto Benigni e Gianni Morandi, guest star del Festival). Senza che i vertici aziendali ne fossero al corrente. O meglio, l’ad Carlo Fuortes era stato informato, ma non avrebbe giocato ruoli di rilievo — se non quello di garanzia — nel negoziato che ha portato Mattarella a Sanremo. A confermarlo è lo stesso Amadeus in conferenza stampa: «Sono emozionato ma soprattutto grato al presidente per aver accettato il mio invito. E per questo voglio ringraziare il consigliere per la comunicazione del Quirinale, il dottor Giovanni Grasso, e Lucio Presta: lavorano da tempo affinché questo possa accadere». Fuortes e Soldi? Non pervenuti. Non solo erano assenti, ma non sono stati neanche nominati.