Salvatore Cannavò il Fatto Quotidiano 8 febbraio 2023
Polo progressista, la Cgil Balì traina la lista appoggiata da Sinistra Italiana.
Fassina punta sul Sindacato, Fratoianni molla i Verdi
Accanto alla candidatura di Donatella Bianchi indicata dal M5S di Giuseppe Conte alle Regionali del Lazio c’è una lista di sinistra.
Il Polo Progressista è stato promosso dall’ex deputato Stefano Fassina e dalla ex senatrice Loredana De Petris e punta sulla collocazione progressista di Conte.
La capolista è la sindacalista Cgil Tina Balì, segretaria nazionale della Flai, la categoria dell ’agro-industria.
“La scelta di candidarmi nasce dal bisogno consapevole che la sinistra da anni ha smarrito la centralità del lavoro dalle sue priorità”, dice al Fatto Balì sottolineando che “dalla legge Biagi in avanti tutte le riforme non hanno fatto altro che affermare che tra lavoro e mercato, chi ha vinto è il mercato e il profitto ”.
Su una linea ferma, “non si può dichiararsi ecologisti ed essere a favore del termovalorizzatore” la candidata spera possa nascere un nuovo soggetto “di sinistra aperto ad associazioni, cattoliche e non, ambientaliste, femministe, in contatto con i bisogni delle persone”.
A formare la lista c’è però anche un soggetto già organizzato, Sinistra Italiana del Lazio.
Presenza frutto di una discussione non semplice, visto che l’alleato nella lista nazionale rosso- verde, Europa verde, ha scelto Alessio D’Amato e sostiene la lista comune con Sinistra Civica ecologista che fa capo al deputato europeo Massimiliano Smeriglio.
Sinistra Italiana avrebbe preferito una coalizione ampia, con Pd e M5S in mancanza della quale ha preferito correre senza il proprio simbolo, ma in un progetto unitario e sostenendo il proprio segretario regionale, già senatore, Massimo Cervellini.
Se la prospettiva è perdere, è il ragionamento del partito, almeno si perda con coerenza di contenuti.
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