Carlo Bertini La Stampa 8 febbraio 2023
Pd, Bonaccini è in testa. Scontro sulle tessere al Sud
Primarie, Schlein staccata di 11 punti. Allarme sul boom di iscritti
Nel giorno in cui dal Nazareno annunciano che ci sono quasi 5 mila tessere da annullare per irregolarità in varie regioni, i dati ufficiali sui primi 20 mila votanti nei circoli mostrano come il vantaggio di Stefano Bonaccini sia netto, ma non così eclatante come i suoi sostenitori auspicavano: lui è al 48,8%, Elly Schlein al 37%, Gianni Cuperlo all’8,4% e Paola De Micheli al 5,8. E scoppia uno scontro duro – il primo della serie – tra Schlein e Bonaccini sul boom di iscritti in Campania, che ha come oggetto un nodo politico: il rinnovamento del partito invocato da tutti.
La polemica svela il tentativo di Schlein di volersi intestare «un’operazione di rottura dei califfati e dei sultanati del Pd», per dirla con un suo uomo di fiducia. La battaglia è combattuta per interposta persona: il braccio destro di Schlein Francesco Boccia chiama in causa la numero due di Bonaccini, Pina Picierno, in quanto campana, che difende la «mozione» del governatore dalle accuse non troppo velate di non aver fatto argine agli illeciti.
La pietra dello scandalo è, come in passato, la Campania, dove si contano il triplo degli iscritti di Piemonte e Veneto. Con un caso, quello di Caserta, dove indaga l’ex procuratore antimafia Franco Roberti, in qualità di presidente della commissione congresso regionale. «Le regole del tesseramento – dice intervistato da Huffington Post – erano chiare proprio per evitare condizionamenti. Ma questo non è stato possibile a Caserta, dove sono state aggirate, come dimostra il caso del voto attraverso la Sisal, una falla nel sistema.
Che ci sia il rischio di infiltrazioni camorristiche è fuor di dubbio», è l’accusa di Roberti. Che non esclude l’annullamento del congresso in Campania, decisione che spetta però alla commissione congresso nazionale, presieduta da Silvia Roggiani, visto che ci sono irregolarità anche nelle città di Salerno, Benevento e Avellino.
Insomma, un caos. «Sono indignato da quello che sta succedendo a Caserta, vorrei sentire le stesse parole da altri», attacca Boccia. «Usare strumentalmente questa discussione non rende onore alla battaglia per la legalità che dovremmo condurre insieme», gli risponde Picierno. Il congresso Pd è entrato nel vivo.