Il mistero di Sanremo, blitz di quelli dell’art. 11
Ci sarà stato un regista occulto? Un gran complottista?, Un Zorro degli sfigati? No probabilmente “è andata a culo”, perché bravi in circolazione da tempo non ce ne sono. Di Sanremo non ci importa niente, o perlomeno, ci importa il dovuto, lo stretto necessario, ma dopo aver sopportato il governo di questi miserabili nei loro primi 100 giorni(…)
(…) è andata avanzando l’insopportabile regia di Bruno Vespa che invita Zelensky al Festival come se fosse a casa sua per metterci i voti di democrazia e a farci lo sbuffetto sulle armi da mandargli.
Nel paese in cui da 12 mesi si continua ad essere contrari ma inascoltati a questa guerra ripetendo il rosario per i putiniani ritardati (invasori e invasi, siamo tutti per la pace, come si tratta con chi non vuole etc etc fino a “cosi vogliono gli americani” e bastava dirlo subito), l’olio di ricino del comico riciclato era diventato un fatto simbolico.
Ognuno lo ha detto con argomenti i più vari e discutibili (“in mezzo alle canzoni no”, ma danneggia le canzoni o il messaggio?). Ma il senso politico assunto era proprio “l’olio di ricino no”. La morale da un governo corrotto e bellicista no, Putin lo tenete in vita voi con questa sciagurata guerra, che serve a scopi sempre più estranei ai principi che pronunciate come un rosario andato a male.
Finchè non si sono fermati. Qualcuno forse avrà parlato con Vespa, di farsene una ragione. E’ bastato questo?. La resistenza, comunque, si, la nostra Resistenza, ha funzionato senza sparare un colpo. Un buon 0 a 0 che fa classifica però.
E invece no. Il regista occulto, ignorando tutti, (il cda della Rai, Vespa, Cospito e Messina Denaro, Sangiuliano e il Tiro a Segno di Fazzolari) mette insieme Banigni, la Costituzione, (una vecchia copia avanzata al rogo di Sangiuliano), rapisce Sergio Mattarella, lo porta a Sanremo occupata e manda in onda “arrivano i nostri”, con l’inno nazionale (che non è proprio da Sanremo…), l’art 11 urlato “l’Italia ripudia la guerra” e il 21, “siamo ancora liberi dalla paura” e Benigni che lascia il palco candidandosi di fatto come prossimo Presidente della Repubblica.
Bravi, bravi bravi.
E stamattina date un’occhiata ai fogli delle sparate (Libero -seppure faccia buon viso…-, La Verità, il Giornale, il Tempo – colto di sorpresa ..erano già a letto), per capire che il Vespaio è stato spazzato via, anche se tornerà, purtroppo.
La sfida Benigni vs Zelensky è vinta. A comici abbiamo una marcia (marcia?) in più.