Matteo Pinci La Repubblica 8 febbraio 2023
Addio alla Roma Zaniolo al Galatasaray a prezzo di saldo
Ceduto per 16 milioni più bonus, un mese fa ne servivano 50 Insanabile la rottura con i Friedkin dopo il rifiuto di giocare
L’ultima avventura romana (magari del tutto inventata) resterà quella raccontata da una giovanissima voce femminile in un audio messaggio circolato sui telefoni di tutta la città. Il pallone, un universo lontano da rincorrere fino alle porte dell’Europa. Nicolò Zaniolo va al Galatasaray, in quella Turchia da cui, dopo la tragedia del terremoto, la gente vorrebbe fuggire. Che ci vai a fare, gli ha chiesto incredulo chi gli è vicino. «Amico, torno a giocare».
L’addio chiude un periodo da incubo per tutti. L’ultimo ricordo felice Zaniolo dovrà pescarlo in fondo a quel 25 maggio del 2022. Il gol nella finale della Conference League. Epicentro della sua giovane vita senza equilibrio, fatta di vette altissime e burroni insormontabili. Le operazioni e la gloria di quel gol che ha riportato una coppa alla Roma dopo 14 anni. Era praticamente certo di non giocarla, la finale. Qualche giorno prima Mourinho, con cui non parlava da mesi, lo aveva raggiunto. «Che c’è, non vuoi giocare?». «Certo che voglio giocarla, mister». «E allora preparati, perché la giocherai». Glielo aveva anticipato, riconquistandolo.
E prendendone il meglio. Uno dei più luminosi talenti italiani ora vola lontano, alla periferia del calcio europeo, e lo fa per due soldi: l’accordo si chiuderà solo oggi, si tratta per le briciole che nessuno vuole lasciare. Soprattutto la Roma, costretta a svenderlo: 16 milioni, con i bonus diventeranno forse 20, forse 22. Ma di quei 16, a Trigoria ne entreranno appena 13,6, perché quando arrivò dall’Inter lasciarono ai nerazzurri il 15% sulla rivendita futura. In pratica, costerà ai turchi quanto la Roma spese per prendere il figurante Matias Viña.
I Friedkin non volevano più saperne di lui. Hanno sopportato i capricci, ma hanno vissuto come uno sgarbo insanabile la decisione di non giocare più. Una decisione che Mourinho denunciò in conferenza stampa poche ore prima che Zaniolo fosse aggredito sotto casa. E poi il «no» al Bournemouth, che alla Roma aveva offerto 30 milioni ma che poi ci ha ripensato, quando Nicolò era pronto a firmare: altra onta per la proprietà.«Via subito, a qualunque prezzo ». E certo ha le sue colpe, il ragazzo che non sa stare fermo. Ma nessuno s’è ricordato che lo scorso anno si era fatto fare infiltrazioni alle ginocchia operate pur di giocare quando la Roma aveva bisogno di lui. Anche contro il parere del chirurgo. E di aver giocato quella finale benedetta con un dolore al piede che poi si rivelò una microfrattura.
Una svalutazione scientifica durata mesi. Il Milan chiese il prezzo, aveva 30 milioni da investire, la Roma disse che ne servivano 50. Il Tottenham ne mise sul piatto 40, ma in prestito con obbligo condizionato: altro no. A fine gennaio, il prezzo era sceso a 30. Una settimana dopo va via per la metà. Salendo sul van nero che dall’hotel Melià di Milano lo ha portato insieme a mamma, papà e sorella al Linate Private, sorrideva. «Vado a giocare».