Il Fatto Quotidiano 10 febbraio 2023
Associazioni, Cgil e M5S: il 23 inizia la mobilitazione della rete pacifista
“Quali altre armi siamo disponibili a inviare? Per quanto tempo ancora?” .
Sulle colonne di Avvenire , il comitato promotore della Marcia per la pace Perugia- Assisi lascia sospese alcune domande fondamentali per valutare l’atteggiamento dell’Italia nei confronti della guerra in Ucraina .
“Le armi che inviamo non bastano mai” e l’escalation potrebbe avere esiti imprevedibili, motivi per cui il comitato chiede di “fare ogni sforzo” per ottenere un cessato il fuoco .
“Nessun Paese può fare da solo”, è evidente, ma ciascuno “può deve fare il massimo sforzo e l’Italia può essere il primo Paese che promuove apertamente le proposte di Papa Francesco ” .
Con l’avvicinarsi dell’anniversario dell’invasione russa, questi temi torneranno in piazza con una mobilitazione simile a quella che il 5 novembre portò centinaia di migliaia di pacifisti per le strade di Roma e di altre città italiane .
Questa volta le iniziative partiranno il 23 febbraio con una marcia notturna tra Perugia e Assisi, per poi continuare tutto il giorno successivo e terminare sabato con una fiaccolata a Roma .
A essersi esposti finora, oltre al comitato promotore della marcia, ci sono la Rete Pace Disarmo e il leader della Cgil Maurizio Landini, che due giorni fa ha lanciato le piazze: “Invitiamo tutti i territori e le strutture a scendere in piazza, a mobilitarci, per continuare a dire che è il momento della pace e non della guerra ” .
Anche il leader M5S Giuseppe Conte, in una intervista al Fatto, ha aderito: “Se ci sarà anche il Pd sarà cosa buona e giusta” .