Nel Lazio e a Roma vota solo il 26,3%. Il 66,3% un’altra epoca geologica

Clemente Pistilli La Repubblica 13 febbraio 2023
La domenica degli astenuti. Nel Lazio e a Roma vota solo il 26,3%
Tra D’Amato ( Pd e Terzo Polo), Rocca ( centrodestra) e Bianchi ( M5S) vince la disaffezione. I candidati: “ È un diritto, fate sentire la vostra voce”

Temuto e allo stesso tempo abbondantemente preannunciato, ieri l’astensionismo ha caratterizzato la domenica elettorale e ha finito per tormentare chi da due mesi gira in lungo e il largo il Lazio alla ricerca di consensi. Rispetto alle regionali del 2018, si è recata a votare per eleggere un nuovo presidente e un nuovo consiglio molto meno della metà degli elettori. Qualunque sarà oggi il responso, a decidere il futuro del territorio per i prossimi cinque anni sembra sia una minoranza dei cittadini.

Alle 23 l’affluenza ai seggi è stata del 26,28%. Meno della metà anche rispetto alla precedente tornata elettorale, dove si recò alle urne il 66,3% degli elettori. Cinque candidati alla presidenza e diciassette liste non hanno acceso l’entusiasmo dei cittadini. In una bella domenica di sole i più hanno preferito recarsi in spiaggia a Ostia o fare una passeggiata a Villa Pamphilj piuttosto che prendere la scheda elettorale e recarsi al seggio. Già le difficoltà nel trovare scrutatori e presidenti, sabato scorso, non era stato un bel segnale. Aperte le urne è andata come sta tristemente andando da tempo e inutili sono stati i tentativi fatti da singoli candidati e partiti che, violando il silenzio elettorale, hanno inviato messaggini e disseminato di bigliettini di propaganda le aree vicino ai seggi.

Nel 2018 si votava in un solo giorno e le regionali coincidevano con le politiche. Questa volta i giorni sono due e si voterà anche oggi fino alle 15. Il trend però appare chiaro e va peggio in periferia rispetto che nei quartieri centrali di Roma. Ma soprattutto va peggio nella capitale rispetto alle province. « Tutto deserto, ci ho messo un attimo a votare » , ripetevano ieri quanti si sono recati alle urne. Un po’ di trambusto solo a Nettuno, dove a Tre Cancelli la presidente di un seggio è stata allontanata dopo che una scrutatrice l’ha sopresa mentre le frugava la borsetta, da cui erano spariti 50 euro.

I leader politici hanno cercato di fare tutto il possibile per tentare di convincere almeno gli indecisi. « Andate a votare. Spero che l’affluenza sia adeguata a una scelta come quella che si deve fare per Regioni così strategiche per una nazione», ha detto la premier Giorgia Meloni allontanandosi dal Torrino, dove c’è la sua sezione elettorale. «Questo sole è ben augurantesia per la Lombardia che per il Lazio », si è limitato ad affermare Matteo Salvini a Milano. « Votare è come un colloquio di lavoro. Scegliete non per appartenenza, ma sulla base di preparazione e competenza », ha aggiunto Carlo Calenda. Incalzante Giuseppe Conte: « Chi rimane a casa, e non vota, non è vero che non sceglie, ma lascia che altri scelgano per se stesso e questo non è bello per una democrazia » . « Votato! Sperando che siamo in tanti oggi e domani a farlo » , ha twittato Enrico Letta.

« Buon voto a tutte e tutti » , il messaggio diffuso tramite i suoi canali social da Alessio D’Amato. «Io ho votato, fatelo anche voi», gli ha fatto eco Donatella Bianchi. «Votare è un diritto e un dovere, è il modo che abbiamo per far sentire la nostra voce » , ha sostenuto un’ora dopo Francesco Rocca. Tutti postando la loro immagine mentre infilavano la scheda nell’urna. Oggi alle 15 chiuderanno i seggi e inizierà lo spoglio. Si scoprirà così chi sarà il prossimo presidente del Lazio. Ma nei partiti, oltre al classico toto- giunta, sono già iniziate le fibrillazioni sui rapporti di forza che verranno stabiliti dal risultato elettorale. Comunque andrà, sarà una settimana lunga e difficile per la politica laziale.

 

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