Chi è Lucio Presta, il “manager dei vip” indagato con Matteo Renzi

Vito Califano il Riformista 14 Luglio 2021
Chi è Lucio Presta, il “manager dei vip” indagato con Matteo Renzi
L’accusa di finanziamento illecito e false fatturazioni


Matteo Renzi ha saputo di essere indagato dai giornali. Lui e Lucio Presta, 61 anni, agente dello spettacolo e produttore, patròn della società Arcobaleno Tre. Indagato anche Niccolò Presta, figlio di Lucio, che amministra la stessa società. Lucio Presta viene quasi sempre qualificato dai giornali come “il manager dei vip”. “È tutto trasparente e tracciato. Io non ho niente da nascondere e nulla di cui vergognarmi. Che la mia attività professionale sia finanziamento illecito alla politica non sta né in cielo né in terra, non temo niente e nessuno. Buon lavoro ai pm, che facciano il loro dovere di indagare”, ha detto in una diretta sui suoi canali Facebook Renzi.

Il senatore, ex Presidente del Consiglio e leader di Italia Viva sarebbe indagato per finanziamento illecito ai partiti e false fatturazioni dalla Procura di Roma. Le indagini si sono concentrate sui bonifici per il documentario Firenze secondo me, condotto da Renzi nel 2018, andato in onda su La Nove con il 2% di share e prodotto dall’Arcobaleno Tre di Presta. Bonifici finiti nel 2019 in una relazione dell’antiriciclaggio. 700mila euro versati da Presta a Renzi tra il 2018 e il 2019. Renzi aprì una Partita Iva nel marzo del 2018 e firmò i primi contratti con Arcobaleno Tre.

Il documentario di Firenze andò in onda tra fine 2018 e inizio 2019 su Discovery Network. Oltre a Firenze secondo me, al centro dell’indagine “anche due progetti televisivi (mai realizzati) che vedevano Renzi nella veste di intervistatore e di narratore: il primo programma si sarebbe dovuto chiamare Mr Intervista, il secondo Cinque minuti. Format che sarebbero stati pagati da Presta circa duecentomila euro, e stati comprati da alcuni network”, scrive Emiliano Fittipaldi su Domani che per primo ha dato la notizia.

Presta è nato a Cosenza nel 1960. Ha cominciato la sua carriera come ballerino. Flora Torrigiano lo ha accompagnato al debutto in televisione: ha partecipato al varietà Fantastico e organizzato tournée per Heater Parisi e Franco Miseria. Ha sposato nel 2011 Paola Perego. Nozze vissute come un evento nello star system e seguite con attenzione dalla Cronaca Rosa per la presenza di molti vip. Presta ha fondato Arcobaleno Tre – il cui 80% del capitale sociale è al momento posseduto dai figli Niccolò e Beatrice – che assiste artisti come Paolo Bonolis, Gianni Morandi, Antonella Clerici, Roberto Benigni, Amadeus, Elisa Isoardi, Michele Santoro, Simona Ventura.

Presta è considerato uno degli agenti più influenti della tv italiana. Ha realizzato show televisivi di prima fascia come quelli di Roberto Benigni ed è stato co-produttore dei Festival di Sanremo condotti da Bonolis, Clerici, Morandi e Amadeus. Presta si è candidato alle elezioni amministrative del 2016 a Cosenza, appoggiato dal Partito Democratico e altre 16 liste salvo poi ritirare la sua candidatura per motivi familiari. Mario Occhiuto, di Forza Italia, venne quindi confermato al primo turno.

A Lucio e Niccolò Presta sono stati contestati anche reati tributari. “Si tratta di regolari fatture pagate alla persona fisica, quale corrispettivo dell’attività svolta, non al politico o al partito”, le parole degli avvocati. Per il format su Firenze Presta avrebbe girato a Renzi quasi mezzo milione di euro. Arcobaleno Tre, sempre secondo quanto riportato da Domani, fece a Discovery una fattura da appena mille euro, ancora non incassata. “I soldi ottenuti dall’amico Presta, già organizzatore di alcuni eventi alla Leopolda, servirono invece a Renzi, nell’autunno del 2018, a restituire parte del prestito da 700mila euro che aveva ricevuto dalla famiglia Maestrelli per l’acquisto di una villa a Firenze”.

Nei giorni scorsi su delega dei pm era stata svolta una perquisizione nei confronti del produttore per acquisire i documenti riguardanti i contratti della società con Renzi. La notizia dell’indagine arriva proprio all’indomani dell’apertura di Renzi ai referendum sulla Giustizia. Lo hanno fatto notare in apertura in prima pagina e ne hanno scritto de Il Giornale (“Attacca le toghe: Renzi indagato”) e di Libero (“La vendetta dei pm: Renzi indagato”) oltre a questo giornale.

 

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