Antonio Fraschilla La Repubblica 15 febbraio 2023
L’astensionismo punisce di più il centrosinistra. I sondaggisti: “Meno motivato”
Istituto Cattaneo: “Ha influito il risultato scontato”. Swg: “Gli elettori del centrodestra compatti”
L’astensionismo ha premiato il centrodestra e punito davvero di più il centrosinistra? Sondaggisti ed esperti di flussi elettorali non si sbilanciano di fronte a questa domanda anche se sì, la tendenza sembra proprio quella di attribuire il maggior danno dal non voto ai dem e alla sinistra.
Secondo l’analisi Swg l’elettorato di centrodestra in Lombardia tutto sommato è andato a votare premiando la candidatura di Attilio Fontana: il governatore uscente non ha attratto voti da altri partiti o movimenti “ma questo è bastato per fargli ottenere la vittoria”, mentre il dem Pierfrancesco Majorino pur ottenendo consensi anche da un pezzo di elettorato moderato e del Terzo Polo non ce l’ha fatta: segno che in quel quasi 60 per cento di astensionismo che si è registrato in Lombardia molti erano potenziali elettori dem, almeno in provincia.
Nel Lazio, secondo Swg, l’elettorato di Fratelli d’Italia è andato alle urne, tanto che quasi due terzi dei consensi a Francesco Rocca arrivano dal partito di Giorgia Meloni. Il candidato dem Alessio D’Amato invece ha attratto anche voti da elettori di altri partiti alle ultime Politiche, ma evidentemente nel suo caso è venuto meno il sostegno forte in provincia soprattutto degli elettori del Partito democratico o comunque del centrosinistra.
Secondo il professore Salvatore Vassallo dell’Istituto Cattaneo il tema dell’astensione è trasversale un po’ a tutti i partiti ed è difficile imputarlo a questo o quello schieramento: “È già capitato soprattutto nelle aree settentrionali che in occasioni di elezioni regionali non accoppiate ad altre consultazioni l’affluenza sia stata molto bassa – dice Vassallo – pensiamo al poco più del 30 per cento degli elettori andati alle urne in Emilia Romagna nella prima elezione di Stefano Bonaccini. Una cosa simile è accaduta adesso in Lombardia e nel Lazio: quando ci sono consultazioni che vengono percepite dall’elettorato dal risultato scontato e quindi c’è una scarsa motivazione l’astensionismo cresce e questi fenomeni ricapiteranno”.
“Il centrodestra canta vittoria, ma oggi non ci sono più elettori di FdI, Lega o Fi, ce ne sono di meno rispetto alle Politiche”, conclude il politologo Roberto D’Alimonte, professore del dipartimento di Scienze politiche della Luiss, che aggiunge: “I dati ci diranno se queste percentuali sono state influenzate da un astensionismo asimmetrico, cioè un astensionismo più alto tra gli elettori di centrosinistra, solo allora potremo valutare meglio la vittoria del centrodestra. Per ora è solo un’ipotesi ma è plausibile che una parte degli elettori del centrosinistra siano rimasti a casa a causa delle divisioni del loro campo che hanno impedito l’accordo su una candidatura competitiva”.